
A Napoli negli ultimi tempi abbiamo sentito parlare sempre più spesso di luoghi della cultura costretti a chiudere le proprie attività – le librerie del Vomero e del centro storico Guida e Loffredo, tanto per fare un esempio – o a condurle con notevoli disagi – come è successo per le librerie di Port’Alba, che hanno dovuto togliere gli storici stand dalla strada.
Questa settimana abbiamo finalmente una notizia positiva: lunedì 9 febbraio, alle ore 11.00 verranno riaperte le porte della biblioteca “Giancarlo Mazzacurati”, a Bagnoli, nella nuova sede di via Acate.
Intitolata al critico letterario, italianista e accademico italiano del novecento, che fu docente alla Federico II di Napoli, fu fondata e gestita inizialmente dall’Associazione “Laboratorio Città Nuova”, impegnata in aree periferiche e in quartieri difficili di Napoli con programmi educativi e culturali. Nata per sopperire alla mancanza di una biblioteca comunale a Bagnoli, la biblioteca si è retta fino al 2008 sul lavoro volontario dell’Associazione, proponendo, oltre alla consultazione e al prestito, ricerche bibliografiche, corsi gratuiti di lingue straniere, gruppi di lettura e numerose altre iniziative. Dal 2008 la biblioteca è stata chiusa, in attesa di trovare una nuova sede, che è stata poi individuata grazie alla X Municipalità, all’interno dell’edificio comunale di via Acate. A questo punto si è deciso il passaggio della “Mazzacurati” alla gestione comunale, con il trasferimento dei libri nella nuova sede e con il loro riordinamento, grazie all’impegno del personale del Servizio Archivi storici e Biblioteche comunali.
All’inaugurazione di lunedì saranno presenti l’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele, il Presidente della Municipalità Giorgio De Francesco e la fondatrice della biblioteca Vera Maone.
La biblioteca custodisce circa 20.000 volumi, in gran parte raccolti con sottoscrizioni alle quali aderirono con generosità librai, editori e privati cittadini. Volumi divisi tra il fondo Bagnoli, dedicato alla ricca memoria storica del territorio, il fondo Rossana Rossanda, che raccoglie classici del marxismo, testi di attualità politica e culturale, letteratura femminista, libri di storia e opere letterarie, e il fondo Mimmo Jodice, che comprende libri di fotografia. E poi c’è lo scaffale multiculturale, nato grazie a due volontarie, Anna Maria Calabrese e Anna Maria Caputi, che raccoglie testi di scrittrici contemporanee dai paesi del mediterraneo e pubblicazioni sul tema dei migranti e dell’integrazione.
Tra le varie iniziative (servizi di ricerca, corsi di inglese e francese, gruppi di lettura per adulti, laboratori di animazione culturale per bambini, servizi di consulenza agli insegnanti, conferenze, incontri e seminari, mostre bibliografiche e documentarie) la “Mazzacurati” ha ospitato in passato anche i Lunedì della Fotografia, diventando un luogo di confronto, aggregazione e discussione sul territorio.
Da lunedì 9 febbraio inizia una nuova avventura per questa biblioteca che riprenderà ad arricchire la storia partenopea con incontri e iniziative culturali, contribuendo in questo modo alla rivalutazione del territorio flegreo.