Dai 2 minuti alle 2 ore circa. È con questa trasmutazione tempistica che Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda passa dal “tubo di internet” al grande schermo.
L’intento del regista era quello di parodiare la situazione sociale che affligge la popolazione italiana del 21° secolo, anche se poi il risultato non ha colmato appieno le aspettative.
La sceneggiatura sembra“trarre ispirazione” da scene di film come in primis “Limitless”, ribaltandone però la storia, infatti, se nell’originale l’assunzione della famosa pillola aumenta le capacita cerebrali al 100%, al contrario nell’ “Italiano Medio” il cervello va a farsi friggere, facendo risultare chi assume la pillola un emerito idiota. Atre pellicole prese in considerazione sono poi “Hunger Games”, “Fight Club” per continuare “Arancia Meccanica” e vi è un non so che di “Shutter Island”e “Vanilla Sky”, il tutto mescolato a battute tratte dai suoi stessi mini trailer “Youtuberiani”, come “L’uomo che usciva la gente” e lo stesso “Italiano Medio”.
Il cast è composto da Anna Pannocchia, Lavinia Longhi, Barbara Tabita, Rupert Sciamenna, Gabriella Franchini, Raul Cremona, Pierluigi Pardo, Andrea Scanzi, buona parte dello Zoo Di 105, volti già noti al cinema italiano come Nino Frassica e l’indivisibile trio Maccio, Herbert Ballerina e Ivo Avido.
Alcune voci di sala hanno paragonato il film di Marcello Macchia al classico cinepanettone, anche se in realtà di cinepanettone ha ben poco, volendo escludere lo “scorreggione” ironico che lo stesso attore/regista nelle vesti del protagonista Giulio Verme si lascia uscire non appena assume la pillola “rimbecillente”, lasciando finalmente venir fuori la sua vera essenza da grezzone menefreghista che fino a quel momento aveva represso.
E’ vero sì che ad incrementare il pubblico in sala ci ha pensato il cattivo tempo… ma è anche vero che nel suo primo week-end di proiezione “L’Italiano Medio” ha sbancato i botteghini delle sale cinematografiche italiane con circa 2.000.000,00 € di incassi.