
Matteo Berrettini si qualifica per la prima volta per le ATP Finals.
Matteo Berrettini è nell’Olimpo del tennis mondiale: come non succedeva dagli anni ’70, un tennista azzurro si qualifica per il Torneo dei Maestri, quel torneo di fine anno cui possono accedere solo i primi otto tennisti della classifica mondiale. Tutto questo grazie ad una stagione straordinaria, iniziata fuori dai top 50, ed all’ottimo risultato riportato nell’ultimo torneo delle regular season, l’ATP Masters 1000 di Parigi Bercy.
Rolex Paris Masters. La battaglia per le ATP Finals.
Il torneo indoor di Parigi Bercy è tradizionalmente un appuntamento importantissimo nella stagione, non solo perché è l’ultimo torneo di prima categoria del circuito, ma perché solitamente è qui che i tennisti si giocano le ultime speranze di qualificarsi per la Finals di novembre. E così è stato anche quest’anno: alla vigilia del torneo parigino, restavano solo due posti disponibili per il Master, ed a contenderselo erano almeno sette giocatori. Cinque di questi sette non hanno reso una prestazione all’altezza delle loro speranze, perdendo già al secondo turno: Diego Schwartzman contro Kyle Edmund, Roberto Bautista Augut contro Alex de Minaur, David Goffin contro Grigor Dimitrov, Fabio Fognini contro Daniil Shapovalov e Matteo Berrettini contro Jo-Wilfred Tsonga. A questa strage di aspiranti Masters sono sopravvissuti solo Alexander Zverev, che ha battuto Fernando Verdasco, e Gael Monfils, che ha superato il connazionale Benoit Paire.
Dopo il secondo turno di Pargi, quindi, la situazione era la seguente: grazie alla sua vittoria, Zverev ha raggiunto un numero di punti sufficienti per qualificarsi alle Finals, lasciando libero un unico posto a quel punto conteso tra Berrettini e Monfils; con il Romano fuori gioco, tutto era nelle mani del campione francese, che per superare il Nostro e qualificarsi tra gli otto avrebbe dovuto raggiungere almeno la semifinale del torneo.
Agli ottavi, Monfils ha fatto il suo battendo in tre set il moldavo Radu Albot; raggiunti così i quarti, a quel punto tra lui e le Finals si ergeva un solo avversario, Daniil Shapovalov; per scorno del francese, e per fortuna di Berrettini, il giovane canadese nato a Tel Aviv ha tirato fuori una grinta non comune e si è dimostrato imbattibile, superando Monfils con un 6-2 6-2 senza appello.
E così, dopo essere entrato la settimana scorsa nella top 10, Matteo Berrettini è ormai un campione certificato, e se la vedrà con i più forti del mondo a Londra.

Rolex Paris Masters. Il vincitore del torneo.
Ancora una volta, qui a Parigi, il più forte di tutti si è dimostrato Novak Djokovic, che ha vinto il torneo passeggiando su tutti i suoi avversari senza perdere neanche un set. In finale, il serbo ha affrontato Shapovalov, che dopo il favore fatto a Berrettini non ha dovuto giocare la semifinale contro Rafael Nadal a causa del ritiro di quest’ultimo, mercè un leggero infortunio agli addominali procuratosi durante una sessione di allenamento. Senza storia la finale, dominata da Djokovic che ha trionfato con un netto 6-3 6-4.

Nonostante la vittoria di Parigi, il serbo ha perso la testa della classifica mondiale, ed è stato superato al vertice da Nadal che lo sopravanza di 640 punti; considerato che le ATP Finals attribuiscono fino a 1.500 punti al vincitore, quest’anno sarà il torneo dei Maestri a stabilire chi tra Nole e Rafa chiuderà la stagione al primo posto del ranking mondiale.