
È il patteggiamento per la condanna a dar fine al metodo Stamina in Italia, quando, lo psicologo Davide Vannoni, promotore del metodo nonché presidente della fondazione, ha ufficialmente richiesto di patteggiare all’udienza dove era accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e di esercizio abusivo della professione.
“Stamina in Italia è morta” sono le parole di Mario Andolina, pediatra e stretto collaboratore di Vannoni e forse lo sarà anche all’estero,a breve, dato che il leader di Stamina, da condizioni stabilite dalla procura, non potrà effettuare infusioni nemmeno fuori dai confini, come aveva in precedenza promesso ai suoi pazienti.
Si attende l’udienza del 18 Marzo che formalizzerà le decisioni della corte ma Vannoni sembrerebbe ormai arreso, accettando di scontare la pena e di dare l’addio inevitabile al metodo Stamina.
A poco è servita la forza della disperazione che ha portato tante famiglie nei tribunali, negli ospedali e nelle piazze italiane a difendere i propri diritti reali e astratti, alla salute e alla speranza.
Ricordiamo che Stamina operava con le cosiddette cure compassionevoli, in casi in cui la medicina ufficiale non aveva ancora trovato metodologie per l’alleviamento o cura della malattia. Ma è la stessa medicina ufficiale, di tutto il mondo, che ha categoricamente bocciato l’iniezione delle cellule magiche e misteriose, ponendo la parola fine a un capitolo scomodo della ricerca scientifica odierna.