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Come in una mille miglia piena di tappe interessanti e forti emozioni, così il giovane regista e sceneggiatore Matteo Notaro, continua il suo viaggio spinto da autentica passione e talento.
Questa volta con il cortometraggio “Filomena, la prima donna”, la tappa è Roma, nella Sala caduti di Nassirya presso il Senato della Repubblica in una conferenza stampa su iniziativa della Senatrice Ada Lopreiato.
L’onorevole sopra citata, avvocato e madre, dopo aver accolto l’assemblea tutta, introduce, con fermezza giuridica e cupidigia materna, il tema delicato con cui ancora oggi il paese si trova a fare i conti: il patriarcato. Dati che confermano il tutto, incorniciano questo orrido quadro uscito fuori dal pennello di quell’Italia che resta ancorata a retaggi di epoche troppo lontane, anche mentalmente parlando.

Zibaldoni polverosi di politici automi hanno, da anni, come fonte delle loro arringhe “i dati”, ebbene quei famosi “dati” affermano che oggi, il mondo della giurisprudenza riecheggia di donne, in cui vestono toghe ancora troppo pesanti in confronto ai loro colleghi di sesso maschile. Ruoli di spicco sono ricoperti da donne, che oltre ad essere appunto mamme, mogli, sono anche geniali garanti di futuri incerti dei propri clienti che bramano una vita serena. Ad intervenire su queste tematiche e difendendo a spada tratta il femminismo in toga, sono stati: il Presidente del Consiglio dell’Ordine di Napoli, Carmine Foreste; il Presidente della Fondazione Avvocatura Napoletana, Alfredo Sorge; la Presidente Associazione Nazionale Forense, Donata Giorgia Cappelluto; il Presidente Confprofessioni Campania Francesco Mazzaella e Federica Mariottino, avvocato e consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli facendo notare ai presenti che non a caso, la dea della giustizia, è una donna, bendata, proprio per avvalorare la propria imparzialità.
Tra applausi scroscianti e facce scolpite tra momentanea ingiustizia e forte determinazione all’evoluzione, viene proiettato il cortometraggio, “Filomena, la prima donna”, che vede protagonista Maria Meo, attrice molto apprezzata nel panorama cinematografico. Il film girato negli anni’20 segue la vita di Filomena de Stefano, una giovane donna che, eccellendo nelle materie giuridiche, sfida inconsapevolmente un clichè: entrare in un mondo, fino ad allora, di solo appannaggio degli uomini, in cui appare difficile riconoscere ad una donna, eccelse capacità intellettive, disdicendo la parità di genere, che non va mai confusa con un’innaturale uguaglianza.

Matteo Notaro, omaggia questo scenario, ancora vittima di sguardi ottusi, con questo breve legal drama biografico, invitando tutti, grazie al coraggio di Filomena de Stefano, ad aggiornarsi e a riscattare tutte le donne… nessuna esclusa.
Immagini – fonte Instagram Matteo Notaro