
nella foto Vincenzo Borrelli e Cristina Ammendola
Dopo la chiusura forzata, il palcoscenico che fu culla di Troisi torna a vivere grazie a nuovi avvincenti spettacoli.
di DOORS

Il Centro Teatro Spazio, fondato nel 1974 da Massimo Troisi e Renato Barbieri, finalmente riparte con la nuova stagione teatrale 2022/23. Il folto ed entusiastico pubblico che ha riempito la piccola sala di via San Giorgio Vecchio (a San Giorgio a Cremano), per assistere a Primo gradino… secondo gradino, terzo gradino di Vincenzo Borrelli, tratto da Novecento di Alessandro Baricco, ha tributato il successo di questo inizio di stagione.
Una ripresa assolutamente necessaria dopo il forzato stop imposto dagli eventi tristemente noti che hanno congelato l’intero mondo della cultura, come conferma il Direttore Artistico Vincenzo Borrelli: “In una società complessa come la nostra il teatro, così come l’arte in generale, è assolutamente necessario, essenziale!”. In realtà, pur in nell’innaturale immobilità del teatro, il Centro Teatro Spazio non ha mai rinunciato alla propria vocazione naturale di centro di formazione e, attraverso lezioni on-line, grazie alla caparbietà e alla passione dei suoi professionisti/docenti, è riuscito anche durante la pandemia a mantenere vivo e attivo il legame con i propri allievi. E questa tenacia e abnegazione ha valso al già rinomato centro di formazione teatrale il riconoscimento del MIC e del MIUR.
Dopo il primo e fortunato appuntamento, sono tanti gli spettacoli in programma, pièce di artisti affermati accanto a professionisti, magari meno noti ai più, ma che occupano un loro posto nel panorama teatrale.
Il prossimo fine settimana (19 e 20 novembre) Gianluca Cangiano e Roberto Cardone in Io che ho amato solo te… di Gianluca Cangiano, adattamento e la regia di Niko Mucci, “… commedia sulla scelta di essere monogami”, riflessione divertente e controcorrente in un’epoca come la nostra. Gianni Parisi presenta il one man show Da levante a ponente, che ripercorre i suoi 44 anni di teatro. Madri 2.0 conRosaria De Cicco, raccoglie pezzi che l’attrice mette a confronto come raccontasse “momenti perfetti” di un percorso artistico e umano. E’ ambientato in un sottoscala adibito a centro massaggi “in cui convergono come frammenti sparsi tre vite che si sono intrecciate”, lo spettacolo vietato ai minori di 18 anni La retorica delle puttane di Antonio Mocciola, per la regia di Giorgio Gori, con Mariarosaria Virgili e Amedeo Ambrosino. Canta e recita Enzo Attanasio nel suo coinvolgente Senza rete che, grazie al poliedrico talento dell’interprete, tra omaggi ai grandi attori e autori, diverte il pubblico regalando spazi di riflessione. In LIMBO! Incubi… 20 anni dopo, Tiziana Tirrito e Domenico Orsini (anche autore e regista della piéce), attraverso incalzanti e divertenti incontri-scontri dei due protagonisti, trasformano, grazie a quella “malattia” che è il teatro, la grigia monotonia del quotidiano in policroma linfa vitale. MaraMMè, “figura evocata dal passato, come un fantasma, per parlare ai suoi fantasmi e rivivere la sua tragedia” è il toccante e appassionante spettacolo di Rosario Salvati che vede in scena Sasa’ Trapanese.
Numerose, dopo Novecento, le produzioni della compagine sangiorgese, che spazia da opere del teatro classico, come ’E Piscature, che porta in scena il celebre testo di Viviani, ‘reinterpretato’ da Borrelli con un cast d’eccezione, ad altre di natura più sperimentale. Punta di diamante delle produzioni è lo spettacolo di Giuseppe Manfridi Ti amo Maria!, concesso in esclusiva in Italia a Vincenzo Borrelli, che vedrà il patron del teatro interpretare e dirigere il testo di uno dei massimi drammaturghi italiani, le cui opere sono rappresentate in tutto il mondo.
Lo “Spazio giovani” del cartellone è riservato a nuove leve del teatro: la compagnia I SenzArteNéParte presenta la divertente commedia Nessuno è perfetto, che in un succedersi di momenti esilaranti fa ridere e riflettere; lo spettacolo Fino Alla Fine, di e con Manuel Stabile, giovane e talentuoso attore, allievo dell’Accademia del Centro, porta in scena la storia del pugile sinti Johann Trollmann, “che ha combattuto sui ring durante il nazismo, contro il nazismo.” Insomma un cartellone vario e variegato con questo spazio magico, piccolo e sconfinato, riparte dopo due anni di innaturale e forzato silenzio, proponendo la sua ricca stagione, nel segno di un impegno costante che è identificazione con se stessi, con l’altro e con il contesto sociale con cui relazionarsi.