
Sebbene tra i principali doveri dei coniugi vi sia quello della coabitazione, perché la legge presuppone che la convivenza sia la naturale condizione della coppia sposata, può accadere, per diversi motivi, ad esempio per ragioni lavorative, che i coniugi abbiano residenze anagrafiche differenti.
Una differente residenza, però, deve essere valutata sotto più angolazioni, sia giuridiche che fiscali.
NUCLEO FAMILIARE
Per espressa disposizione di legge, i coniugi fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare anche se hanno diversa residenza anagrafica.
Si esce dal nucleo familiare soltanto per specifici motivi quali, ad esempio,
- uno dei coniugi è stato escluso dalla potestà sui figli o è stato adottato il provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;
- è stata pronunciata separazione giudiziale o è intervenuta l’omologazione della separazione consensuale;
- uno dei coniugi è stato condannato ed è stata proposta domanda di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
STATO DI FAMIGLIA
Al contrario di quanto succede con il nucleo familiare, se i coniugi hanno residenze anagrafiche differenti, avranno anche stati di famiglia differenti
Allora qualcuno potrebbe chiedersi il motivo di questa differenza.
La risposta è semplice e, fondamentalmente, ha lo scopo di scoraggiare comportamenti elusivi
Infatti anche con residenze differenti i coniugi “fanno cumulo” e quindi sommano i loro redditi ai fini dell’applicazioni di alcune agevolazioni e/o esenzioni. Non a caso ai fini ISEE si guarda il nucleo familiare, dovunque esso si trovi e non lo stato di famiglia.
Facciamo un altro esempio: l’IMU e la TASI non si pagano per l’abitazione principale, che per tale motivo si dice “esente”. Con queste premesse a qualcuno potrebbe venire voglia (e gli è venuta sicuramente) di stabilire residenze differenti in modo che, essendo per entrambi i coniugi “prima casa”, sarebbero tutte e due esenti da queste imposte comunali.
E invece con questa “ideona” del Governo anche se i coniugi hanno soltanto una “prima casa” a testa, l’esenzione potrà essere goduta soltanto da una delle due, mentre l’altra soggiace pienamente all’imposta quale “seconda casa”.
Allora, dirà l’ingenuo lettore, anche per il canone RAI si guarda all’unico nucleo familiare e si paga solo una volta?
NO, lì la regola non vale !
Quindi avere due residenze differenti, ma un unico nucleo familiare, comporta il pagamento del doppio canone
E’ la dura legge del bipolarismo, ma non politico, psichiatrico !!!

Comunque fra poco non ci sarà più neanche necessità di litigare sulla distinzione fra prima e seconda casa perchè con le scelte obbligate derivanti dal Recovery Plan l’esenzione IMU sarà abolita anche sulla prima casa.
“Ce lo chiede l’Europa” !