
“Onestà… Onestà…!!!”
Questo è stato il cavallo di battaglia e lo slogan politico dei Cinque Stelle, che ora, con l’ennesimo provvedimento contro i proprietari di casa, fanno tutto l’opposto, tutelando la disonestà degli inquilini che, per qualsiasi motivo (e quindi non solo per l’emergenza Covid) non pagano più il fitto.
Intendiamoci bene non tutti i proprietari di casa sono dei Santi in terra: c’è ancora chi affitta in nero, chi dissimula un contratto, facendo passare una locazione per un finto comodato oppure un contratto residenziale per un uso transitorio. Ma c’è – ed è la stragrande maggioranza – chi ha fatto enormi sacrifici, magari accendendo un mutuo e pagando interessi passivi mostruosi, per poter acquistare una casa, sui cui paga già di base paga IMU e balzelli vari, per poi locarlo e pagarci sopra altre imposte (di registro, sul reddito) anche quando poi questo reddito non arriva perché l’inquilino è moroso.
Però è notorio, la Legge prima e la Giurisprudenza poi, considerano il conduttore il contraente debole e, come tale, meritevole di tutela “a prescindere”, anche quando non se lo merita.
E così, il Consiglio dei Ministri riunitosi mercoledì 23 dicembre 2020, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. ha deliberato l’ulteriore “proroga fino al 30 giugno 2021 della sospensione dell’esecuzione dei cosiddetti “sfratti per morosità” (provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze), degli sfratti relativi a immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari e degli sfratti aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore”
Provvedimento di per sé “umanamente” quanto solo unilateralmente giusto, perché se da un lato giustifica e tollera la morosità del conduttore, dall’altro non usa lo stesso metro e la stessa magnanimità verso il proprietario-locatore che dovrà regolarmente versare tutte le imposte dovute, proprio come se il fitto l’avesse ricevuto.
Inoltre giustifica il conduttore indipendentemente dalle cause che hanno determinato la morosità e quindi “salva” l’inquilino anche se non ha pagato il fitto per motivi che nulla hanno a che vedere con l’emergenza epidemiologica. E, ciliegina sulla torta, è stato espressamente previsto che questo provvedimento vada applicato anche ai contratti di locazione che erano già giunti al termine per scadenza naturale e che quindi con il Covid non avevano nulla da spartire.
In breve il Governo si è travestito da Babbo Natale per gli inquilini, facendogli trovare sotto l’albero l’ennesima sanatoria e da Befana per i proprietari, che, evidentemente hanno fatto i cattivi e si meritano solo il carbone.
In conclusione? Qualcuno consigli ai Pentastellati quantomeno di cambiare slogan…