

La rubrica dedicata agli artisti emergenti delle”Interviste di Nick” torna ad irrompere nel mese di Ottobre. Dopo settimane di assenza e l’ultimo appuntamento con il rapper Zar, torniamo in pista con un nuovo cantautore italiano: il suo nome è Potena.
Originario di Termoli e di classe 82, il giovane musicista si è approcciato a questo mondo sin da giovanissimo, affiancandolo alla professione medica. Polistrumentista e appassionato e pratico di svariati generi, in particolare jazz, soul e blues, Potena, che ha a lungo suonato in formazioni, ha discograficamente esordito da solista l’anno scorso, con il suo primo Ep dal titolo “Gharbi“. Curioso, eclettico e amante della sperimentazione, il cantautore continua la sua attività creativa senza sosta e da poco è il nuovo singolo “Dentro gli Occhi di Clint“, presente su tutte le piattaforme.
Andiamo a conoscere più nel profondo Potena con le nostre 10 domande:
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1) Vorrei cominciare chiedendoti qualcosa sulle tue origini. Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Potena: Mi ci sono avvicinato molto presto, da bambino, con lo studio del pianoforte. Avevo la musica sempre in testa, ho iniziato a scrivere i primi rudimentali brani fin da subito, poi al liceo la mia prima band…suonavamo ska. E ancora tante altre esperienze.
2) Da dove viene il nome Potena?
Potena: Dal mio cognome. “Potena”, mi dicevano, suonava bene…. D’altra parte il mio nome Massimiliano è troppo lungo, non entrerebbe nella copertina di un disco! E poi mi ripeterebbero in troppi la famosa battuta di Troisi, che sono “scostumato”…
3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?
Potena: Le ispirazioni sono veramente tante. Artisti che provengono dal Jazz, Rock, Blues, soul Motown e Stax, rocksteady, cantautorato italiano. Da bambino ero fan dei Queen, poi sono passato ai gruppi inglesi anni ’90 come gli Oasis, fino ad arrivare al punk passando per il grunge e il cross-over. Mi piacciano molto i Clash, gli Smiths, gli Specials e i Madness. Apprezzo anche il vecchio e nuovo indie italiano. Adoro Coltrane. Ascolto De Andrè, Battisti, Dalla, Ivan Graziani, Pino Daniele e tanti altri cantautori italiani.
4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?
Potena: Penso sia importante, non so se l’abbia già trovata la mia identità musicale, spesso attraverso crisi identitarie che mi portano a cambiare stile e generi! A parte gli scherzi, penso sia molto importante avere “personalità” che risente delle proprie radici, delle esperienze di vita e che si nutre di ascolti, studi e spunti sempre nuovi, conservando comunque l’originalità che è quello che rende facilmente riconoscibile un artista.
5) Cosa può dirci sul tuo nuovo album “Dentro gli occhi di Clint”?
Potena: A me devo dire che è piaciuto! Te lo consiglio. Musicalmente si ritrovano delle caratteristiche già presenti nel precedente lavoro come l’eterogeneità degli stili, l’approccio live. Penso sia però un’evoluzione rispetto al precedente “Gharbi”. Potrei definirlo, dal punto di vista dei contenuti, come un lavoro surreale con sprazzi di realtà, un disco con la testa sulla luna ma i piedi per terra. Dentro ci sono emozioni, ricordi, esperienze personali, ma anche riferimenti cinematografici, letterari, riferimenti di attualità, crisi, amori, partenze e ritorni, il sud, timori e speranze per il futuro. Soprattutto speranze.

6) Cosa provi quando fai musica?
Potena: Provo un assoluto senso di libertà, direi meglio, di leggerezza. Posso esprimere con sincerità quello che sento o che voglio senza alcuno sforzo. Posso trasformare i miei sentimenti grazie alla scrittura, viaggiare in luoghi lontani o inesistenti, cambiare vita, condividere, sognare ad occhi aperti.
7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?
Potena: Con tanti. Del pop odierno sceglierei Calcutta o Giorgio Poi, poi mi piacerebbe collaborare con mostri sacri come Enzo Avitabile e i fratelli Bennato, fino ad arrivare a jazzisti sia meno noti al grande pubblico che star, come Fresu e Petrella.
8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?
Potena: Progetti futuri che però sono già attuali. Sostanzialmente portare in giro i miei brani e farli ascoltare dal vivo, perché nascono con quell’idea e poi scrivere nuovi brani. In cantiere ho due progetti, uno per un album con “più produzione”, con sonorità pop, avendo finora privilegiato la presa diretta e un altro agli antipodi, orientato al latin jazz con musicisti esperti nel genere, percussioni e strumenti diversi dai soliti. Progetto ambizioso, ma spero di riuscirci prima o poi. Per quanto riguarda le vette, non fanno per me, soffro di vertigini! Ma ora vivo sul mare e guardo spesso all’orizzonte.
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