

Il secondo ma già ultimo appuntamento per il mese di Agosto con “Interviste di Nick“. La scorsa settimana abbiamo avuto la possibilità di conoscere la giovane rock band dei 2nd Outbreak, mentre oggi andiamo ad incontrare un nuovo ed iconico artista, dallo stile, look, sound ed idee fuori del comune: vi presentiamo FabryGore McMillan.
Musicista ed autore, è un’artista fine e innovativo che si caratterizza per le sue personalissime sperimentazioni elettroacustiche, fino ai sound più progressive dal colore ramato dello steampunk, inusualmente rivisitato in chiave noir. Ascoltare FabryGore è respirare una creazione in fieri in cui ogni brano si carica delle emozioni e delle sensazioni di ognuno, vestite di magico. E’ un percorso creato nelle esperienze di vita, nella mutevolezza delle situazioni e nelle loro interpretazioni. Storia, poesia e divenire, questo è FabryGore McMillan.
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Per cominciare, vorrei saperne di più sui tuoi inizi. Com’è nata la tua passione per la musica e ti sei avvicinato a questo mondo?
FabryGore McMillan: Le origini della mia passione per la musica nascono sin da piccolo in famiglia, dove non mancano i musicisti e gli appassionati di musica. Sia l’impronta classica del pianoforte, che poi é diventato il mio strumento, sia l’influenza rock / blues di uno zio cresciuto musicalmente tra gli anni 60 e 70 mi hanno portato a considerare la musica come una forma di espressione unica.
2) Com’è nato il tuo nome d’arte?
Fabrigore McMillan: Mi chiedono in molti le origini del nome “FabryGore McMillan”, in realtá é molto semplice: vista la mia passione per la musica inglese, che mi porta anche a scrivere in lingua inglese, ho sempre ricercato un nome con una forte sonorità anglosassone. “Fabry” é la parte del mio nome di battesimo mentre “Gore” é il mio tributo all’amatissimo Martin Lee Gore (Depeche Mode). “McMillan” é il completamento con un cognome in realtà tipicamente Scozzese ma che mi piaceva molto come sonorità.
3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?
FabryGore McMillan: Ovviamente sì, come penso accada ad ogni musicista, prima si ascolta tanta musica, poi si suona tanta musica e poi si crea la propria musica. Se dovessi citare tutti gli artisti che in qualche modo hanno lasciato il segno nella mia crescita musicale dovrei fare una lista improponibile; eccone quindi solo alcuni: Depeche Mode, Pink Floyd, Kraftwerk, Nine Inch Nails, Ray Charles, Sting, Beatles, Queen.
4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?
FabryGore McMillan: Ho sempre ascoltato musica in modo trasversale, senza porre limiti alla curiosità. Senza limiti di genere o di tempo. Penso che limitare l’ascolto ad un genere o, peggio, lasciarsi riversare passivamente quello che offre il mainstream significhi perdersi qualcosa. Il risultato di questo pensiero penso si possa ascoltare nella mia musica dove mi piace miscelare diversi generi e contaminare ogni brano con riferimenti trasversali cercando di proporre comunque uno stile musicale ben riconoscibile.
5) Come nasce un tuo brano?
FabryGore McMillan: Non esiste un approccio sempre uguale; a volte un concetto suggerisce un parte di testo e la musica segue subito dopo: a volte una semplice sequenza improvvisata diventa pian piano una parte del brano e poi un brano intero con le variazioni necessarie. L`unico elemento ricorrente é il pianoforte. Ogni mio brano nasce infatti suonato al Piano.

6) Parliamo del tuo ultimo singolo “Route 66”. Cosa può dirci su questo brano?
FabryGore McMillan: In primo luogo direi che si tratta della prima ed unica cover ufficiale nella mia produzione musicale.
“Route 66”, originariamente registrata come “Get Your Kicks on Route 66” é uno standard rhythm and blues popolare scritto nel 1946 da Bobby Troup. Il testo descrive il percorso della storica U.S. Route 66 che attraversava gli Stati Uniti da Chicago, Illinois, a Los Angeles, California. Da allora sono state pubblicate e suonate centinaia di variazioni del brano originale.
Questa nuova “Route 66” si propone come una rivisitazione in chiave elettronica e decisamente dance, senza perdere il contatto con le radici del brano americano originale.
7) Quale pensi che sia il tuo brano più rappresentativo?
FabryGore McMillan: Non sono in grado di rispondere, se si ha la pazienza di ascoltare almeno 5/6 brani tra quelli pubblicati e quelli che eseguiamo solo dal vivo, si può facilmente capire il perché.
8) Cosa provi quando fai musica?
FabryGore McMillan: La fase creativa, è un momento magico… dal nulla si crea musica… piano piano nasce un brano e non si vorrebbe smettere mai di migliorarlo e provare mille soluzioni alternative tra suoni, melodie, strutture e testo… fino a quando per necessità si deve battezzare una versione definitiva. Suonare dal vivo, è altrettanto fantastico… guardare negli occhi e godersi le espressioni ed i movimenti del pubblico mentre stai “ricreando” e proponendo la tua musica non ha prezzo.
9) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?
FabryGore McMillan: Anche in questo caso la lista sarebbe lunghissima, se dovessi fare una scelta senza limitazioni direi che mi piacerebbe davvero collaborare e poi condividere il palco con Martin Lee Gore, che rimane uno dei miei riferimenti musicali più importanti.
10) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?
FabryGore McMillan: I progetti futuri sono tanti: nuovi brani in uscita, nuovi video ed una raccolta davvero particolare. Ma non posso svelare nulla più di questo al momento. Ovviamente concerti e altri eventi sempre tenendo presente la delicata situazione che stiamo vivendo per il CoVid.

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Per concludere, il suo ultimo singolo: “Route 66“. Clicca qui per il video ufficiale.