
The Great Divide

Eccoci con un nuovo appuntamento alla scoperta della musica emergente con le “Interviste di Nick“. Dopo lo scorso appuntamento speciale bilingua in compagnia della indeathrial metal band giapponese dei Cemment, torniamo in Italia con stile, per conoscere una formazione di genere simile, ma di stampo nostrano: The Great Divide.
Fondati nel 2010, questa compagnia vede il loro punto di partenza nella sala prove romana del “LATTE PIU’ STUDIO”. Qui, ignari ancora della propria meta, iniziano a percorrere la loro strada, senza direzione e guidati solo da un’armonia non scritta ma sempre percepita. Dopo aver trovato un sound proprio, limato e corretto a causa soprattutto delle difficoltà del rendere salda la formazione, arrivando a costituire il Line Up attuale, con Pierpaolo Cianca (Guitar/Vocals), Vladimiro Melchiorre (Drums), Alessio Ripani (Bass), Mauro Pala (Vocals) e Gabriele Sorrentino (Guitars). Insieme alla Agoge Records hanno riproposto quest’anno il loro lavoro discografico dell’anno precedente, “Union“, rinato come “Union Reloaded“.
Dopo questa breve intro, andiamo conoscere meglio loro e la loro musica, con le nostre tipiche 10 domande:
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Iniziamo parlando del background artistico: com’è cominciato il vostro percorso nel mondo della musica e siete diventati la formazione che siete oggi?
The Great Divide: Certamente ognuno di noi ha coltivato la passione della musica nel tempo e con percorsi simili anche se ovviamente diversi…chi militando in diverse band, chi suonando tante cover, chi facendolo come lavoro, chi suonando musica originale…ognuno con il suo percorso e con i propri gusti musicali. Alla fine, anche se siamo giustamente cinque persone diverse e con gusti non sempre uguali, diciamo che il confluire delle nostre esperienze musicali ha generato il sound dei The Great Divide, sia musicalmente che a livello di identità sonora.
2) Come avete scelto il nome per la band?
The Great Divide: Fara’ ridere ma il nome della band e’ stato scelto perché ci suonava bene, senza un motivo apparentemente interessante. Poi, e sempre col senno del poi, ragionandoci sopra, si possono attribuire tante interpretazioni…ci piace pensare che ognuno lo possa interpretare come crede dandogli ogni volta un nuovo senso. Per noi suona decisamente bene!!!
3) Ci sono artisti che vi hanno particolarmente influenzato o ispirato?
The Great Divide: Ovvio che sì! E la lista e’ lunga perchè ci sono tante band che hanno influenzato il nostro sound: Alice in Chains, Stone Temple Pilots, Tool, Black Label Society, Faith No More, e tante altre… tutto il movimento Grunge e il sound degli anni ‘90 ovviamente, anche se poi i nostri gusti personali vanno ovviamente oltre e in ogni direzione…dal rock progressivo degli anni ‘70 al cantautorato della West Coast al metal (non tutto) per passare dallo swing alla jungle…insomma siamo il risultato di parecchia roba e tutta assorbita e canalizzata al fine di creare il nostro sound, quello dei The Great Divide.
4) Come definireste voi e la vostra musica?
The Great Divide: Hehehe abbiamo sempre scherzato definendo la nostra musica “Atlantic Hangover Hard Rock”, perché a metà tra istinti e sonorità Americane ed Europee, e ovviamente con la complicità di ettolitri di birra…a pensarci bene pero’ la definizione migliore per la nostra musica e’ semplicemente Rock o Hard Rock anche perché fruibile, semplice e diretta, senza troppi fronzoli o sovrastrutture….come poi semplicemente ed in pratica e’ il Rock in sè.
5) Quanto è importante avere una forte identità musicale?
The Great Divide: È decisivo, per me da questo dipende se una band o anche solo un riff rimane o te lo dimentichi appena ascoltato. Se ci pensi i gruppi e le canzoni che amiamo e che ci hanno accompagnato nella vita le ci hanno tutti impressionato in modo diverso e inequivocabile…
6) Parliamo del vostro nuovo album “Union Reloaded”. Cosa potete dirci su questo disco?
The Great Divide: Che è bellissimo, correte ad ascoltarlo può andar bene? Ahahahah dai scusa a parte le cose ovvie, che posso dire vediamo… Be’ intanto che in realtà il disco era già uscito l’anno scorso, auto prodotto. È stato registrato in presa diretta in un weekend al Pensagramna del nostro fratellino Simone Marturini, poi missato al Latte+ da Gabri e masterizzato al Walla Walla da Emiliano Rubbi. Ovviamente nonostante il lavoro colossale fatto da Gabriele ed Emiliano si sentiva tutto lo stampo “cantinaro” (che a me se devo essere onesto comunque piaceva) e live delle riprese; il caso ha poi voluto che nel corso dell’anno scorso tra i tanti live fatti in giro e mille birre stappate con amici nuovi e vecchi siamo entrati in contatto con la Agoge Records di Gianmarco Bellumori che – ascoltato il nostro lavoro “casereccio” – ci ha proposto di fare invece le cose come andrebbero sempre fatte: bene…anzi, visto l’esito, direi da paura ahahaha!!! Sì, è partita subito una splendida collaborazione, da cui è uscito Union Reloaded. Sono state Ri-registrate le chitarre, alcune parti di basso e di batteria, e soprattutto poi il lavoro di missaggio e mastering finale fatti in uno studio vero con attrezzatura vera e cosa più importante con la mano e l’esperienza di chi fa questo da molti anni. Ma non è solo questo, è anche tutto il supporto e i consigli che ci ha dato e ci da di continuo, la capacità di capire e valorizzare le nostre idee li nostro sound senza voler prevaricare o forzare alcuna scelta…insomma ci pare di lavorare in team e con estrema naturalezza come se avessimo sempre lavorato insieme.

7) Quale pensate che sia il vostro brano più rappresentativo?
The Great Divide: Allora, il brano più rappresentativo è…Union Reloaded ahahaha! Si perché sono 10 brani tutti diversi ma comunque comunicanti tra loro: qualsiasi brano scegliessimo lasceremmo qualcosa di noi fuori…è nell’insieme che ci identificano!
8) Cosa provate quando fate musica?
The Great Divide: Wow che domanda difficile! Vediamo… il linguaggio musicale, per sua natura il più ineffabile e sfuggente in quanto legato ad una percezione immateriale e che può avvenire solo nell’istante in cui viene riprodotto (e in cui viene ascoltato soprattutto!) ha il potere di liberare tutte quelle emozioni più viscerali e profonde che ogni essere umano sente dentro di sè ma che nella vita ordinaria di ogni giorno difficilmente ha modo di poter esprimere o esperenziare pienamente. E dentro alle canzoni noi ci mettiamo tutta la gamma delle emozioni umane, ed ascoltando la nostra musica credo che si possa provare una gamma ampia di stati d’animo ed emozioni, dal senso di libertà interiore alla sregolatezza dei modi, c’è la voglia di perdere la testa e lasciarsi andare, ma anche il senso di connessione con l’universo o con se stessi, d’altra parte The Great Divide è anche questo, la contraddizione dei sentimenti che però è anche il loro riconoscersi negli opposti, formando un’unità completa…
9) C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
The Great Divide: Anche qui la lista sarebbe infinita, e sicuramente ognuno di noi ha i propri miti con cui sogna di poter collaborare, per cui ti rispondo ampliando la risposta e rilanciando con la proposta di una intera line-up di icone musicali che per noi hanno rappresentano tantissimo! Alla batteria Danny Carey dei Tool, al basso John Entwistle degli Who, alle due chitarre Brian My e Slash, ed alla voce Steven Tyler . Poi a quel punto noi ce ne possiamo pure stare comodi da una parte a goderci il concerto ed a buttare giù una serie notevole di birre, hahahahah.
10) Quali sono i vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
The Great Divide: Nell’arco dei prossimi mesi abbiamo in programma di registrare un nuovo album (di cui abbiamo già scritto 6-7 brani), girare un nuovo videoclip, ed in generale farci conoscere il più possibile in giro, soprattutto fuori dai confini nazionali dove stiamo raccogliendo sempre più consensi giorno dopo giorno. Il nostro sogno nel cassetto è riuscire ad organizzare un tour negli USA, un posto dove pensiamo che la nostra proposta musicale per le sue caratteristiche possa essere pienamente apprezzata. Chissà che il futuro non abbia in serbo qualche sorpresa per noi, magari ne riparliamo tra qualche anno…
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Concludiamo con uno dei loro brani: “So Wrong“
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Ds-SFWWSL-E&w=560&h=315]