
La Campania -ha ricordato Antonio Bassolino è stata la prima regione a darsi una legge sul reddito di cittadinanza (per la precisione nel 2000 quando Bassolino era sindaco) e quando era governatore ( nel 2004) le sue giunte portarono avanti due progetti che avevano l’ intento di contrastare il reddito minimo d’ inserimento e il reddito di cittadinanza regionale di quei tempi. Questi progetti possono definirsi i progenitori dell’ assegno di Di Maio da 780 euro con il quale il ministro vuole sconfiggere povertà e disoccupazione.
Il reddito minimo di inserimento, lanciato invece a livello governativo nel 2008 (dal governo Prodi) come sperimentazione in 39 città, partì a Napoli nel 2000, Giovanni Laino professore di politiche urbane alla Federico II di Napoli fu colui che delineò lo schema ma il progetto non andò in porto a causa del “ricollocamento lavorativo” proprio perchè i collocamenti non erano in grado di offrire corsi di formazione a tutti gli eventuali richiedenti. Laino ricorda che “Il ministero del lavoro voleva che lo realizzassimo soltanto nel quartiere di Scampia ma l’ amministrazione si oppose”.
Per evitare che tutti i soldi finissero solo alle famiglie numerose – ricorda ancora Laino- “Decidemmo di destinarli solo a giovani migranti e donne sole”, il Comune faceva controlli a campione.
Nel 2004 Bassolino da governatore lanciò invece il primo reddito di cittadinanza regionale, un assegno di 350 euro al mese erogato dai comuni e destinato a chiunque avesse un IRPEF sotto i 5000 euro annuali , ma a causa gli scarsi finanziamenti il provvedimento finì per aiutare solo 18.000 famiglie su 140.000 richiedenti.
La Regione si vide costretta a richiedere al Pra i dati sui possessori di auto e alle utilities le utenze per calcolare i livelli veri di povertà. Senza contare gli svariati casi dei furbetti che toccarono circa il 10 percento degli aventi diritto.
Il progetto Bassolino non andò in porto, chissà se l’ attuale governo Conte e la proposta di Di Maio per un reddito per tutti rimanga solo un sogno irrealizzabile e utopico oppure una proposta concreta e realizzabile, il reddito di cittadinanza sarebbe una svolta sociale di grande portate e aiuterebbe milioni di italiani in difficoltà che dire: chi vivrà vedrà.