
La buona cucina è un atto d’amore capace sia di eliminare qualsiasi barriera sia di essere un valido strumento per aiutare il prossimo. Un operazione questa che, da oltre 4 anni, l’associazione “Tra cielo e mare”, fondata dalla Dott.ssa Alfonsina Longobardi, realizza con la kermesse ” Cenando sotto un cielo diverso” giunta alla sua VIII edizione. Dopo il clamoroso successo dello scorso Giugno, ” Cenando sotto un cielo diverso” torna in veste invernale, con la versione “on the road”.
“Cenando sotto un cielo diverso”: gli chef uniti a sostegno dei bambini del Santobono Pausillipon
Oltre 100 tra chef, panificatori, pizzaioli e pasticcieri tutti uniti per una giusta causa: sostenere i bambini dell’Ospedale Santobono Pausillipon. L’evento, che ha come padrini lo chef stellato Michele De Leo, lo chef Danilo Di Vuolo e l’attore Francesco Albanese, andrà in scena domenica 2 dicembre a Pompei presso il ristorante “Tiberius” (via Villa dei Misteri, 7) e venerdì 7 dicembre a Capua presso Tenuta San Domenico ( via Casa Cerere, S. Angelo in Formis).
La data domenicale vedrà protagonisti oltre 100 cuochi, tutti nomi prodigiosi della cucina campana, che proporranno piatti in versione degustazione. Il 7 dicembre, invece, sarà una vera e propria serata di gala, nella quale diversi saranno gli chef stellati che presenteranno un menù a più mani.
Una kermesse che unisce tutti coloro che sono vicini al “concetto di beneficenza” , ma che punta anche alla valorizzare del territorio e delle sue eccellenze. Da anni per l’evento sono state scelte sempre location suggestive di gran interesse storico-culturale.
Ad affiancare i piatti degli chef, anche numerose eccellenze nostrane, tra cui: mozzarella di bufala d.o.p, olio extravergine di oliva e pasta di Gragnano. Una esperienza culinaria straordinaria, garantita anche dalla partecipazione di numerose aziende, come: latterie, pastifici, birrifici e produttori di vini.
L’Associazione “Tra cielo e mare”
Fondata dalla dott.ssa Longobardi nel marzo 2013, l’ ente opera a sostegno delle persone con disagi psichici e di altra natura. Altra finalità è quella di avvicinare le persone cosiddette “normali” a persone che purtroppo vivono situazioni di disagio, abbattendo la barriera della “paura” che è causa dell’incomunicabilità.