Di solito le indagini statistiche si fanno raccogliendo le testimonianze di più persone, ma per mancanza di tempo e di volontà noi ce ne faremo bastare una. In 6 minuti di intervista abbiamo chiacchierato di varie tematiche con un signore preso a caso che vagava nella villa comunale, che ci ha fornito la sua personalissima ricetta per migliorare la città di Napoli. Il signor Gigi (nome di fantasia) ha esordito dicendo che Napoli è una città comunque vivibile, ma a seconda delle zone: la pace incontaminata che offre la villa comunale sicuramente è introvabile nella Sanità, o almeno a suo dire. In seguito ci espone il suo malcontento in ambito lavorativo, dando però tutte le colpe alla povera filosofia, e inoltre ci predice un futuro nefasto, a cui solo una “catastrofe” può porre rimedio, dato che, secondo il nostro caro Gigi, dopo la tempesta c’è sempre il sereno. Abbiamo poi analizzato la funzione di un eventuale scudetto all’ombra del Vesuvio: far dimenticare alla gente i problemi e sfottere gli Juventini, augurando futuri infortuni al solito Higuain. In seguito, abbiamo spostato di nuovo il focus su Napoli, e sulla funzione educativa dei piccoli gesti, tipo non gettare la carta a terra, sui quali però Gigi è molto indeciso: la testa dei napoletani è “un’insalata” perché Napoli ha subito molte conquiste, al Vomero e alla Sanità ci sono gli stessi tamarri (evviva gli stereotipi!) e, in generale, c’è troppa ignoranza. Allora, come fare per eliminarla? Non certo attraverso la scuola: i professori (e specie le professoresse, per il buon Gigi) sono figli del’68 e quindi non aiutano gli alunni e, anzi, gli impongono un ragionamento invece di farli liberamente ragionare. Infine, Gigi ci offre il suo punto di vista sulla legalizzazione delle droghe (i giovani si drogano lo stesso e quindi tanto vale legalizzare, così lo stato almeno guadagna qualcosa) e su internet (che è un mezzo di protesta con cui si esprimono solo stupidaggini). Insomma, parlando con noi Gigi ci ha esposto il suo personalissimo punto di vista su tanti aspetti del nostro vissuto quotidiano, che risulta condivisibile a tratti ma contemporaneamente anche molto retrogrado per altri aspetti; quest’intervista torna comunque utile per capire il punto di vista della città attraverso la voce di un ignaro visitatore mattutino della villa comunale.