
Luciano Ligabue torna dietro la macchina da presa con “Made in Italy” in sala dal 25 Gennaio con protagonisti Stefano Accorsi e kasia Smutniak, il quale segue la trama dell’album omonimo uscito un anno e mezzo fa. Il cantante ritorna nelle vesti da regista dopo 20 anni dal debutto con “Radiofreccia”, seguito nel 2002 da “Zero a Dieci”.
“Made in italy” è una storia d’amore in cui s’intrecciano le inquietudini dei protagonisti, in special modo di Riko ( Stefano Accorsi) per l’insoddisfazione dei problemi quotidiani, tra cui il lavoro, divenuto improvvisamente precario a causa della crisi economica e di un matrimonio che vacilla tra abitudine e tradimento. Ma Riko non molla e ricorda le parole del suo amico: “Cambia te, invece di aspettare i cambiamenti”. Frase intorno a cui ruota tutto il significato del film e spiega Ligabue “I cambiamenti fanno paura, ma sono movimenti naturali della vita. E il modo in cui noi reagiamo agli eventi, muta il nostro modo di guardare alle cose e produce la realtà”.
Stefano Accorsi che interpreta l’onesto Riko, è ancora una volta protagonista di un film di Ligabue, lui che aveva interpretato il tormentato Freccia in “Radiofreccia”, l’opposto del suo nuovo personaggio che tuttavia è ugualmente travolto dai mutamenti sociali in corso in Italia. Riko a differenza di Freccia ha 50 anni, sposato, molto giovane con Sara, una parrucchiera, e ha un lavoro che vede portarsi via dalla crisi economia. Arrabbiato con il suo tempo, però decide di non esserne travolto e di tirare aventi, nonostante le incertezze e ricominciare. Freccia è un giovane e non sopporta il convivente della madre, questo disagio lo induce a trasferirsi nei locali di radio raptus, in cui conoscerà il piacere di parlare in radio, ma anche la droga e inizia ad entrare ed uscire dalle prigioni e dagli ospedali fino alla morte. Due personaggi, opposti, ma che con reazioni diverse rappresentano il disagio di vivere in una società che non dà prospettive o non dà certezze.