
Alberobello si trova nell’ altopiano delle Murge in Puglia, delimitato a nord-est e a sud-ovest da forti pendii.
I primi ad occuparsi dello sviluppo della selva furono i conti Acquaviva provenienti dalla Baviera e stabilitisi in seguito in Abruzzo e in Puglia (Si ha notizia di un certo Stefano Acquaviva tra il 616 e il 772).
I conti migliorarono le condizioni di vita dei contadini facendo costruire anche la prima cappella votiva.
Discendente degli Acquaviva fu un certo Giangiacomo II, meglio noto come il Guercio di Puglia.
Privo di sentimenti umani emanò forti tasse e non esitò ad eliminare chi lo ostacolasse. Ciò indusse i feudatari ad inviare al vicerè di Napoli e al re di Spagna Filippo IV dettagliate denunce a cui susseguirono ispezioni che portarono all’ arresto del Guercio (Imprigionato a Castel Sant’ Elmo e poi a Madrid per ben sedici anni).
Con Giangirolamo III si apre un periodo di pace; amante delle lettere, diede un tocco di raffinatezza e splendore al feudo.
La parte più antica della città si trova sul rione Monti (Monumento Nazionale dal 1909). Sopra questa altura sorgono quasi tutti i trulli, il rione Monti si compone di circa 400 trulli disposti ai lati di otto stradine.
C’ è da dire che molti trulli sono adibiti a cornershop dove si possono acquistare simpatici souvenir o gustare deliziose pietanze ma ci sono anche trulli di una certa importanza e bellezza che vale la pena ricordare: uno di questi è il “Tullo Sovrano” che è composto da ben dodici trulli al centro dei quali si eleva fino a quattordici metri la splendida cupola.
Poi abbiamo la “Casa d’ amore”, molto caro agli alberobellesi perchè fu il primo costruito dopo l’ affiancamento della comunità ad opera di Ferdinando IV di Borbone ( E’ il primo trullo costruito facendo uso della malta).
Il trullo “Siamese” fu così chiamato perchè apparteneva a due fratelli e perchè è costituito da un doppio trullo a pianta quasi ellittica senza finestre circondato da un alto muro.
Il trullo “Papareale” si trova all’ inizio del paese costituito anch’ esso da due cupole a pianta ellittica e dotato di un ingresso ad arco; chiamato così perchè anticamente fu adibito ad oratorio.
Per finire abbiamo il trullo di Mylord che è il trullo più grande di Alberobello con il vano interno di 6 metri per 6 appartenuto ad un signorotto che per così dire sapeva godere i piaceri della vita.
C’ è da dire che gli antichi abitanti di Alberobello ponevano dei simboli sulle abitazioni, simboli pagani o ritualistici, di cui il loro significato è ancora ignoto.
Consiglio di visitare Alberobello a piedi passando da una stradina all’ altra, visitare gli shops e godere della bellezza suggestiva e magica di queste antiche abitazioni.