
Sarà stato il seguito della seconda stagione di Shadowhunters o la quattordicesima de I Griffin, la seconda di Sense 8 o la quinta di Orange is the new black? Cos’è che avrà contribuito alla cabrata del numero di abbonati, nonché di utili, di Netflix? Chi può dirlo. Una cosa è certa: i numeri del secondo trimestre 2017 della nota piattaforma di distribuzione di film, serie tv e altri contenuti di intrattenimento online siglano un inaspettato record.
Dopo le delusioni che hanno accompagnato i primi tre mesi dell’anno, Netflix gode finalmente di un formidabile riscatto. Contro ogni previsione, l’eden dei movie addicted è riuscita a fidelizzare 5.2 milioni di nuovi utenti, ben 2 milioni in più rispetto ai pronostici degli analisti. Di questi, 1.07 milioni provengono dagli Stati Uniti, i restanti 4.14 milioni sono distribuiti in tutto il mondo, Cina esclusa. In linea con il boom di iscrizioni, anche le casse dell’azienda sono state abbondantemente rimpolpate, i registri contano, infatti, utili pari a 66 milioni di dollari e ricavi in crescita del 32%.
Responsabile del successo di Netflix è, secondo gli esperti, la possibilità di stipulare un abbonamento senza vincoli e con più opzioni di prezzo. Al momento della registrazione, infatti, la piattaforma regala il primo mese di visione completamente gratuita a chiunque. Dal secondo mese in poi, invece, permette di scegliere tra tre diversi tipi di piano: Base, Standard o Premium; ognuno con prezzo e caratteristiche di visione differenti. Ma gli aspetti più convincenti per la miriade di cinofili sparsi nel globo sono, senza ombra di dubbio, l’originalità, la varietà e la qualità dell’offerta. Oltre ad estendere progressivamente il suo catalogo di film, serie, cartoon e documentari, Netflix ha altresì investito ben 6 miliardi di dollari in produzioni autoctone – basti guardare la sua collezione di nomination per i prossimi Emmy – e in tecnologie di visione, sposando il 4K, l’HDR e l’audio avanzato Dolby Atmos. Strategia, questa, rivelatasi indispensabile per differenziarsi dagli altri colossi presenti sul mercato, quali, ad esempio, Amazon video.