
Anonymous, il team di super hacker mondiali, ha bucato la rete di sicurezza nazionale ed ha trafugato i rendiconti delle spese del Ministero Degli Esteri italiano per poi pubblicarli sul suo sito. E promette di continuare nei prossimi giorni.
Dopo mesi di silenzio il team di hacker Anonymous (clicca qui) ha colpito di nuovo, stavolta, a finire nella rete dei cyber criminali è stato il Ministro degli Esteri Angelino Alfano. Al vaglio degli hacker c’è il suo rendiconto delle spese sostenute dal ministro in questo 2017, che è stato poi prontamente pubblicato – anche se ancora non ci sono stati riscontri sulla sua attendibilità – sul sito di cyberguerrilla.org (clicca qui per i rendiconti).
Queste le parole del gruppo Anonymous:
Al Ministro Angelino Alfano, Al Pubblico Ministero Eugenio Albamonte,
Giova ribadire il concetto. A malapena potete gestire le porcate che riuscite a concepire nel vostro dominio: quello del ladrocinio legalizzato. Se il P.M. Albamonte facesse meglio il suo mestiere, considerato che lo paghiamo noi, assai più numeroso sarebbe il numero di esseri abietti assicurati alla Giustizia. Ma nulla può costui contro l’odiato potere, contro i suoi amati padroni, vile servo come tanti della stessa risma.
Continuate pure a dilettarvi nelle vostre riunioni al vertice, nelle vostre commissioni…G7, G8, Intelligence, sorveglianza, terrorismo. Notevoli come voci di spesa da scrivere nel bilancio statale. A pagare, lo sapevamo già, siamo noi Italiani.
Nel frattempo vogliate gradire la pubblicazione senza censura di parte dei dati sottratti dai vostri preziosi sistemi informatici.
Purtroppo per voi, nonostante venga ribadito fino alla nausea, c’è un concetto assai semplice che non riuscite ad assimilare: non dimentichiamo, non perdoniamo. Non ci fermeremo. MAI. La ricerca della verità non ammette limiti.
Per questo saremmo noi i criminali? Siamo noi che stiamo riducendo questo Popolo in cenere? O siete voi?
Gli Italiani conoscono la risposta.
Per ora dal Ministero degli Esteri e dalla Farnesina giungono pochi commenti: “Si auspica che al più presto la procura possa far luce si quanto accaduto e, per agevolare questo scopo, i tecnici del Ministero sono al lavoro per garantire tutto il supporto possibile”. In merito poi ai conti resi noti dal gruppo di Hacker, il Ministero precisa che: “è già stata presentata regolare denuncia” e che “ogni fattura è regolarmente visitata dalla Ragioneria ed è quindi conforme a soddisfare le legittime esigenze di un funzionamento dell’amministrazione (quella della Farnesina ndr)”.
Le spese pazze dei ministri non sono certo una novità (vedi caso Renzi), quel che stavolta stupisce e che per una volta questi conti sono usciti allo scoperto e che il Ministero, a quanto pare, non critica i dati come falsati ma semplicemente li giustifica e cosi facendo, implicitamente, li rende veritieri. A questo punto punto sorge una sola domanda, sono veramente giustificabili queste spese?