

Il legame viscerale tra Napoli e Maradona è innegabile. Cosa spinga i napoletani a voler così bene alla leggenda del calcio, a percepirlo, dopo tanti anni, quasi come se fosse uno di loro, è facilmente intuibile. Il celebre giornalista sportivo, Luigi Necco, intervistato dalla redazione di Linkazzato.it, all’evento Maradonapoli, ha dispensato delle pillole encomiabili sul personaggio Maradona:” Maradona era un leader, uno scugnizzo, un ragazzo proveniente dalla periferia più povera e desolata di Buenos Aires. Si integrò perfettamente in un contesto sociale dilaniato da gravi problemi : Napoli, quando arrivò Diego, era reduce dal terremoto e da alcuni casi di colera che fotografavano la città partenopea in maniera, a dir poco, negativa. Con l’arrivo di Maradona, i napoletani intravidero, in lui, una sorta di divinità pagana, capace di far vincere anche chi non aveva mai vinto. Mi vengono in mente due episodi: il primo fu un Napoli Cremonese del 1985 ed il secondo Juventus Napoli del 1986. Durante la prima stagione, quando rischiammo la retrocessione, Diego andò da Ferlaino e lo mise alle strette, dicendogli che se non avesse allestito una buona squadra, se ne sarebbe andato immediatamente. L’altro episodio fu clamoroso: il Napoli perdeva per 1 a 0, contro la Juventus, all’Olimpico di Torino. Negli spogliatoi Maradona andò vicino ad un calciatore che, a suo dire, stava disputando una partita superficiale e gli diede un colpetto sull’occhio, minacciandolo che avrebbe parlato con Ferlaino sul suo stipendio. La partita si concluse con il risultato di 3 a 1 per il Napoli, contro la Juventus”.
Proseguendo nell’intervista, Necco ha aggiunto:” Maradona era il sindacalista del gruppo: una volta, indulse i compagni a non allenarsi, perché Ferlaino non voleva aumentare lo stipendio di un compagno. Tuttavia, parlare di Maradona mi lascia ancora un retrogusto amarognolo. Poteva salvarsi, ma non l’ha mai voluto. Il successo, i soldi, l’affetto di un popolo intero: il mito rischiava di distruggere l’uomo”.
Oltre al mitico giornalista sportivo, Luigi Necco, all’evento “Il Mito di Diego Armando Maradona, Raccontando Maradonapoli”, tenutosi presso il Clubino di Via Luca Giordano, erano presenti altre personalità influenti del tessuto urbano partenopeo, tra cui un professore dell’Università degli Studi Federico II, Bruno Siciliano, che ha raccontato la sua personalissima storia:” In un certo modo, devo ringraziare Maradona se sono rimasto a Napoli. In quegli anni, mi avevano proposto una cattedra in America, in una prestigiosissima sede universitaria. Ero indeciso sul da farsi, ma poi arrivò l’intuizione: declinai la proposta e mi abbonai in Curva B, allo Stadio San Paolo, per la stagione sportiva 1986-1987. Come andò a finire? Il Napoli divenne campione d’Italia”.
Storie affascinanti, storie di tutti i giorni che descrivono il personaggio Maradona, visto dal di fuori, dagli occhi delle persone comuni: questo è Maradonapoli. Una sintesi perfetta, per un amore eterno.