
Joe Satriani (di origine italiana, i suoi parenti sono di Piacenza) è tra i chitarristi elettrici migliori di tutti i tempi. Il chitarrismo viscerale di Joe lo ritroviamo già all’età di 14 anni quando, ferito per la morte del chitarrista leggendario Jimi Hendrix avvenuta il 18 settembre del 1970, abbandona la partita di football e viene mandato a casa dal suo coach, decidendo di passare l’intera adolescenza a cercare di emulare il suono formidabile della chitarra di Hendrix, ormai consegnato alla storia. Il talento pervade il giovane Joe che spende le ore su e giù sul manico di una chitarra suonando esasperatamente anche il blues di Muddy Waters e il Rock di Jimmy page dei Led Zeppellin. Quindi, formatosi da autodidatta, il piccolo genio, qualche anno dopo decide di dare lezioni di chitarra e, a bussare alla sua porta per intraprendere le lezioni, è nientemeno che Steve Vai che ben presto diventerà un grande chitarrista rock del firmamento mondiale, affermandosi però prima di lui. Il successo di Steve Vai lo riporta su tutti i giornali musicali importanti del mondo, e , in un suo articolo, egli cita il suo maestro Joe Satriani che, grazie alle lodi del suo allievo, risalterà agli onori della cronaca.
L’episodio contribuisce a far venire allo scoperto il talento di Satriani, ancora sconosciuto. Con il ricavato delle lezioni, Satriani acquista una strumentazione professionale per suonare pezzi dei Zeppellin. Alla fine degli anni 70, incontra Jeff Campitelli, un batterista famoso della California, per formare un trio con Andy Milton formando una band, gli Squares, suonando ovunque per rimediare lauti guadagni. “Satch”, il soprannome datogli dagli amici, alterna le lezioni con le serate fino al 1988.
Tra i tanti allievi che verranno allo scoperto nel panorama musicale oltre Vai ci saranno chitarristi come Kirk Hammett dei Metallica, Larry Ladonde dei Primus, Alex Skolnick dei Testament, ecc.
Il chitarrista nel 1984 si trasferisce a San Francisco e incide il suo primo disco, “Not of this Earth”, ma non ha grande successo e allora, contattato da un noto bassista Stu Hamm, Satch decide su due piedi di suonare nel disco di Greg Kihn, Love & Rock & Roll per poi seguirlo nel tour promozionale. Ma la fama per Satriani arriva prepotentemente nel 1987 con l’album “Surfing ‘Whit The Alien”, che con due milioni di copie vendute lo consacra nel panorama del chitarrismo mondiale.
L’ispirazione. Nella composizione dei pezzi rock, e soprattutto quelli melodici, Joe Satriani afferma che si affida ai ricordi, alle storie che gli succedono tutti i giorni, alle sensazioni di un determinato momento.
La chitarra. La Ibanez ha costruito negli anni vari modelli di chitarra elettrica con il suo nome, tra cui la js 1000 e attualmente nel 2017 ha prodotto la js24p su specifiche costruttive di Joe Satriani.
Il concerto. Lo show, di oltre due ore, scorre su una coinvolgente performance chitarristica, consistente in funamboliche scale musicali, fraseggi rock patinati col blues, e un virtuosismo da alieno della chitarra: Joe fa parlare la chitarra elettrica giocando con la leva vibrato traendo fischi, urli, lamenti; tira fuori da essa, anche un feeling melodico che rimarca il suo stile inimitabile.
Ecco i 19 dischi di Joe Satriani in studio e dal vivo da non perdere:
Discografia
Album in studio
- 1986 – Not of This Earth
- 1987 – Surfing with the Alien
- 1989 – Flying in a Blue Dream
- 1992 – The Extremist
- 1993 – Time Machine
- 1995 – Joe Satriani
- 1998 – Crystal Planet
- 2000 – Engines of Creation
- 2002 – Strange Beautiful Music
- 2004 – Is There Love in Space?
- 2006 – Super Colossal
- 2008 – Professor Satchafunkilus and the Musterion of Rock
- 2010 – Black Swans and Wormhole Wizards
- 2013 – Unstoppable Momentum
- 2015 – Shockwave Supernova
Album dal vivo
- 2001 – Live in San Francisco
- 2006 – Satriani Live!
- 2010 – Live in Paris: I Just Wanna Rock
- 2012 – Satchurated: Live in Montreal