
Madrid celebra gli 80 anni della “Guernica”, una delle opere piu’ significative del pittore andaluso Pablo Picasso ed ispirata alla strage compiuta nel 1937 dai nazisti nell’ omonimo villaggio basco, con una grande mostra presso il “Centro de Arte Reina Sofia” e dal titolo: “Pity and Terror. Picasso’s Path to Guernica”. Ottant’anni dopo la sua realizzazione “Guernica” continua a essere un simbolo indiscusso dell’orrore e della violenza provocate dalle guerre.
Commissionata all’artista dal governo della Repubblica comunista spagnola, venne presentata nel padiglione spagnolo all’Esposizione Internazionale tenutasi a Parigi nel 1937. Con questo dipinto egli volle denunciare la tragedia della guerra civile spagnola. Nel 1937 il villaggio di Guernica era stato raso al suolo da un bombardamento e il pittore immortalò il disastro in una tela che sconvolse per sempre l’arte contemporanea. Oggi costituisce il centro nevralgico della mostra: “Pity and Terror. Picasso’s Path to Guernica, aperta lo scorso 5 aprile al Museo Nazionale Centro d’Arte Reina Sofia di Madrid e che proseguirà fino al 4 settembre prossimo. Sono circa 180 le opere presentate all’interno della mostra, provenienti da tutto il mondo; tra i lavori di Picasso in mostra si segnalano: “Le tre ballerine”, proveniente dal Tate di Londra, “Donna che si pettina”, concessa dal MoMA di New York e la scultura “Donna in giardino” conservata al Museo Picasso di Parigi.Il pannello si compone di una serie di figure che, senza alcun riferimento allegorico, raccontano tutta la drammaticità di quanto è avvenuto. Le figure hanno tratti deformati per accentuare espressionisticamente la brutalità dell’evento. “Guernica” rappresenta il grido di dolore di tutta l’umanità sconvolta dalle guerre del Novecento.
Lo stesso Picasso donò l’opera alla Spagna con la condizione che la tela sarebbe dovuta ritornare in patria solo quando questa avesse ripristinato un regime democratico. Per questo motivo l’opera fu conservata presso il Museum of Modern Art di New York e ritornò in Spagna solo nel 1981. In “Guernica” per la prima volta Picasso abbandona la dimensione intima e personale e si rivolge senza filtri all’umanità intera, fissando sulla tela un evento attinto dalla cronaca dell’epoca. Curata da Timothy James Clark e da Anne M. Wagner, “Pity and Terror. Picasso’s Path to Guernica” pone l’accento sul fatale passaggio compiuto dall’artista, autore di un dipinto che ancora oggi, nella sua potenza, nel suo dolore e persino nella sua mostruosità, è una testimonianza tangibile della sofferenza umana.