
Le differenze tra Napoli e Juventus non sono solo calcistiche, ma riguardano anche altri ambiti che, apparentemente, non hanno nessuna congiunzione con il verdetto del campo, dal marketing, alla gestione dei rapporti con gli organi di informazione, dal ruolo e la cura verso i tifosi, fino alla gestione degli assetti societari.
La prima enorme differenza tra Juventus e Napoli risiede nella conduzione del vertice societario: il Napoli sembra rispecchiare un modello semplice, familiare. Inoltre, molte volte non c’è unità d’intenti: quanti giocatori sono stati acquistati per volontà del patron e non dell’allenatore. La Juventus mostra un assetto maggiormente cooperativo: un organigramma per funzione, dove ciascuno esegue al meglio i propri compiti.
La seconda differenza riguarda la gestione dei rapporti con i tifosi: la Juventus ha capito che il suo committente è il tifoso e che pertanto bisogna ascoltare le esigenze di quest’ultimo. Non avrebbe senso, adottare una politica unilaterale che non rispecchi le ambizioni e le passioni del tifoso: ce lo vedete Agnelli che dice “Cosa avete vinto senza di me? Nel 2006 siete stati in Serie B. Se siete arrivati dove siete, dovete solo ringraziare”. La Juventus mette al centro delle proprie azioni il tifoso: nel Napoli è il tifoso a doversi sottomettere all’autorità del vertice societario.
La terza differenza abissale riguarda il marketing: la Juventus, date le numerose lamentele sulle maglie da gioco, ha offerto la possibilità ai tifosi, mediante il proprio sito ufficiale, di disegnare la terza casacca da gioco dei bianconeri. Inoltre, la società piemontese, con la realizzazione dello Stadium, si è equiparata alle maggiori potenze europee, realizzando visite guidate, dentro e fuori e la struttura, in qualsiasi ora del giorno. Per non parlare del merchandising che va a gonfie vele, sia in Italia che in Europa. Il Napoli, dal canto suo, in quest’ambito è fermo al Medioevo.
La quarta differenza riguarda la gestione dei rapporti con i mass media: il Napoli, da quest’anno, sceglierà personalmente i giornalisti che potranno presenziare alle conferenze stampa, di CastelVolturno. Oltre a ledere la libertà di pensiero, sancita dall’articolo 21 della Costituzione, la società mostra un certo imbarazzo dal momento che teme delle domande scomode, cercando di addolcirsi i giornalisti invitati. Il vecchio caro, Mourinho, avrebbe sintetizzato, il tutto con un solo termine: “Prostituzione intellettuale”.
Infine, la differenza più rilevante è che non puoi pensare come la Juventus se agisci come l’Udinese, con tutto il rispetto per la compagine friulana: non puoi competere ad alti livelli se puntualmente non dai la benché minima impressione di costruire un progetto vincente.