
L’inaugurazione dell’anno accademico, 2015-2016, che si è svolta, venerdì, presso l’Università degli Studi, Suor Orsola Benincasa di Napoli, è stata l’occasione per la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. che si è recato presso l’ateneo partenopeo. L’evento, che ha riscosso un notevole successo, è stato, però, contraddistinto da attimi di pura tensione, legato, alla presenza in sala,del portavoce della Terra dei Fuochi, Angelo Ferrillo, al quale è stato riservato un trattamento, per così dire discutibile.
Il nocciolo della questione è abbastanza semplice: secondo gli agenti, Ferrillo, da portavoce della Terra dei Fuochi, avrebbe voluto esporre al Presidente della Repubblica, temi alquanto delicati, in maniera provocatoria e per lo più in un contesto inadeguato. Inoltre, secondo gli agenti, Ferrillo non era, neanche in possesso dell’accredito istituzionale, necessario per presenziare in aula. Dopo qualche richiamo, tra l’indifferenza assoluta delle persone, Ferrillo viene letteralmente “braccato” da tre persone, e allontanato in maniera brutale. Una volta fuori, dalla sala, Ferrillo è stato accompagnato in Questura, dove è stato trattenuto, per circa 5 ore, in stato di fermo e successivamente, in ospedale, al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, dove ha riportato, lievi escoriazioni ed ecchimosi.
L’impressione, che emerge, anche da quanto riportato sul web è che la “sanzione”, rivolta all’attivista, sia stata molto pesante, dal momento che, la forza coercitiva ha prevalso su ogni forma di dialogo. In un paese civile, dove tutti hanno diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, così come viene sancito dalla nostra Costituzione, fa male vedere queste scene, dove si avverte la sensazione di voler celare qualcosa di scomodo, una “censura” del pensiero. Sicuramente, l’inaugurazione di un anno accademico, non rappresenta il pretesto ideale per dare spazio a tematiche, alquanto complesse e delicate, che mietono danni alla salute degli individui, ma prima di aggredire un essere umano, bisognerebbe riflettere in modo più accurato, perché ciò che è avvenuto a Ferrillo, è l’ennesima sconfitta di una nazione che teoricamente si definisce “democratica”, ma non sempre nel quotidiano esprime tale principio, nella sua totalità.