
L’ ultima novità nella ricerca medica arriva dal Regno Unito. Si tratta di una cura strettamente correlata con la letteratura. Cosa c’entra la medicina con la letteratura? Può sembrare assurdo, ma è la scoperta o meglio la riscoperta che attraverso una maggiore attenzione cura della sensibilità, per riaccendere appannati impulsi amorosi, si può ritrovare il buon umore e riscoprire il vero senso della vita. Quando ci si trova ad affrontare un problema di salute si è soliti chiamare un medico, com’è giusto che sia, ma quando affrontiamo una grave carenza di sentimentalismo e sensibilità non ci facciamo nemmeno caso. La signora Deborah Alma invece ha avuto un’idea geniale. Munita di una vecchia ambulanza recuperata in rete, risponde alle chiamate urgenti di persone prese dallo sconforto interiore. Sostiene che non c’è miglior cura che la Poesia. Ebbene si ,la tanto bistrattata poesia, cura lo spirito delle persone rendendole migliori. Più pronte e sicure anche nell’affrontare un problema di salute.
Dalle ricerche svolte su tante persone che si avvicinano a questa forma d’arte, come del resto a tutte le altre, vien fuori che la maggior parte di esse si torva in situazioni di sconforto, proprio quando si trova ad affrontare momenti di difficoltà, come a seguito di una malattia, di un grave lutto, di una profonda delusione amorosa. Ciò vuol dire che il loro turbamento interiore, come logica reazione istintiva cerca una cura, un sollievo attraverso la ricerca dei versi, la ricerca del bello, attraverso l’arte. Avviene quindi che grazie a questo percorso, si trova giovamento. Non è pertanto solo ed esclusivamente attraverso la somministrazione di farmaci che si curano le malattie. Questi certo sono necessari, ma non bisogna trascurare l’aspetto interiore. La poetessa cinquantenne Alma ha preso seria coscienza di questo, ed ha voluto ,in prima persona mettersi al servizio delle persone. Ha fondato Emergency Poet, un sostegno psicologico e poetico itinerante, che gira per le strade per curare le ferite dello spirito. Alla prima chiamata di aiuto, subito si parte. Un’iniziativa che potrebbe essere adottata anche in Italia, bizzarra ma efficace.