
Cambia il modello 730, da quest’anno grandi novità per i contribuenti. E’ partita la nuova dichiarazione dei redditi, che dal 2015 prevede il modello pre-compilato accessibile online dal sito dell’INPS. Un nuovo progetto nell’ottica dello snellimento necessario voluto dallo Stato che porterà gli utenti verso una dimensione sempre più self. Per il primo anno si potrà scegliere se accedere al nuovo servizio o rimanere legati alla tradizione del modello ordinario; direttamente dal sito delle Agenzie delle Entrate è scaricabile “la guida alla compilazione del modello precompilato”, che elenca tutte le novità entrate in vigore; è inoltre possibile prendere visione del video pubblicato sulla piattaforma YouTube, nel proprio canale dedicato.
Per poter accedere al proprio “cassetto fiscale”, che contiene tutti i dati indispensabili alla compilazione, è necessario richiedere il PIN personale tramite la registrazione a Fisconline al seguente indirizzo https://telematici.agenziaentrate.gov.it/Abilitazione/Fisconline.jsp, oppure essere iscritti al sito dell’INPS. Per quanto riguarda le regole di compilazione, rimane invariata, rispetto all’anno passato, la tassazione Irpef sugli immobili, e anche la franchigia sui redditi di locazione che continua ad essere solo del 5%, quindi i proprietari continueranno a pagare sul 95% del canone di locazione. Nessun cambiamento rispetto al passato su questo, ma ciò che cambia, è invece, la “cedolare secca” ossia, quel regime nuovo di tassazione di locazione degli immobili e il “canone concordato”, l’imposta sostituiva da liquidare nel 730, dal 15% al 10%.
Altra novità per ciò che concerne la cedolare secca è che la scelta per il regime di tassazione può essere applicata anche alle unità immobiliari abitative affittate alle cooperative edilizie per la locazione o ad enti senza scopo di lucro, purché subaffittate a studenti universitari oppure messe a disposizione dei comuni con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione. Grandi modifiche strutturali, che per quest’anno rappresentano un “numero 0” – come citato dal premier – ma piccole modifiche sostanziali che saranno da verificare sul lungo periodo per capire quali vantaggi porteranno e sopratutto a chi.