
Anno nuovo, vecchi e soliti disagi per lo stato del trasporto in Campania.
A scendere in piazza questa volta sono stati i viaggiatori che usufruiscono dei mezzi pubblici per spostarsi nel tessuto cittadino ed extra urbano o meglio ci provano.
Sì perchè le testimonianze che sono emerse nel corso del Flash Mob per il trasporto pubblico, che si è tenuto lo scorso venerdì 16 gennaio in Piazza Dante, riportano delle vere e proprie odissee di viaggio tra attese, ritardi, cancellazioni e condizioni umanamente insostenibili di mobilità cittadina.
Se l’attesa degli autobus richiede tempi glaciali altrettanto vale per quella delle metro che arrivano sulla banchina d’attesa già colme di passeggeri. E la situazione non migliora affatto se analizziamo i servizi offerti da cumana e circumvesuviana.
Impossibile stimare un tempo approssimativo di percorrenza, condizione che rende davvero disagevole le attività quotidiane di chi si serve dei mezzi pubblici per motivi di lavoro, studio o semplicemente per ordinarie mansioni.
Gli animi sono esasperati e nonostante le rassicuranti parole dell’assessore regionale Sergio Vetrella o dei vertici Eav, alle promesse non coincidono i fatti.
Clamorosa suona la notizia secondo cui alcune scuole in Campania debbano adeguare i propri orari d’ingresso per consentire agli alunni di raggiungere per tempo gli istituti scolastici, si tratta a detta dei partecipanti alla manifestazione di una situazione limite e paradossale allo stesso tempo.
Ma ad aumentare ancora di più il discontento è senza dubbio la variazione tariffaria dei biglietti entrata in vigore dal 1 gennaio 2015.
Se ad un aumento delle tariffe non corrisponde infatti come dovrebbe un adeguato stato del servizio, allora la misura è davvero colma.
E a farne le spese come ricordano in molti sono in primis i cittadini ma anche i tanti turisti che vengono a visitare il nostro immenso patrimonio storico e culturale e sono penalizzati da trasporti carenti e mezzi viaggiano a singhiozzo.