
Papa Francesco sta rappresentando, giorno dopo giorno, un’innovazione per la Chiesa. Si è contraddistinto dai suoi predecessori per parole ed espressioni forti che toccano i più svariati argomenti. Ultimamente, si è scagliato contro le parrocchie che chiedono del denaro ai fedeli in cambio dei sacramenti. La domanda che sorge spontanea è: cosa penserebbe Papa Francesco di quello che è successo a Bergamo e, più precisamente, a Caravaggio? Nel paese lombardo, infatti, il rettore don Gino Assensi ha fatto installare, nel Santuario, un marchingegno elettronico. Con tale oggetto vi è la possibilità di accendere candele elettriche, di fare delle offerte o di prenotare le messe, il tutto utilizzando una carta di credito. La decisione è stata presa per rimanere al passo con i tempi tecnologici e per evitare possibili furti. Inoltre, le stesse operazioni potranno essere effettuate tramite il sito internet del santuario.
Queste le parole di Don Assensi sull’iniziativa: “Si tratta di attrezzature destinate a chi, anziché pagare in contanti, preferisce avvalersi delle modalità attualmente permesse dall’elettronica”. I prezzi variano: dai 10 euro per una messa a suffragio fino ai 420 euro per un mese intero di celebrazioni. Dopo l’installazione dell’apparecchio sono nate parecchie critiche, rafforzate dalle parole di Papa Francesco. Per questo motivo, è stata presa la decisione di sospendere la sperimentazione. Don Assensi ha commentato il tutto con un: “Si voleva rendere un servizio ai pellegrini, ma se deve creare scandalo allora lo togliamo”. Il candelabro elettronico che funzionava solo con la carta di credito è stato, così, rimosso ed il Santuario di Caravaggio, uno dei più frequentati nel nostro paese, è tornato ad avere la configurazione di tutte le normali Chiese d’Italia. Con candelabri elettronici si, ma che entrano in funzione con le semplici monetine e senza carte di credito. A volte la tradizione è più importante che il rimanere a passo con i tempi che corrono veloci.