
Una bruttissima notizia di violenza, perversione e bullismo s’è consumata in queste ore a Napoli. Erano da poco passate le 19.00 di un tranquillo martedì sera, quando per un ragazzino di appena 14 anni, che tra un mese ne compirà 15, è iniziato l’inferno. Un gruppo di persone, sui 24 anni, ha iniziato a deriderlo a causa dell’aspetto fisico. “Sei grasso, sei troppo in carne, dimagrisci” erano solo alcuni degli avvertimenti lanciati dal branco che, come se non bastasse, si sono spinti a dire “Se non dimagrisci da solo, ti facciamo dimagrire noi”. Ecco che, l’atto di inaudita violenza si compie. L’adolescente, dopo alcune minacce, viene preso da alcune persone e viene denudato. Oramai quest’ultimo era divenuto oggetto di divertimento, un “passatempo” per delle “menti contorte” che forse non hanno mai ricevuto educazione ed amore dai loro cari. Il ragazzino, spogliato, viene raggiunto da un compressore, di quelli che si usano negli autolavaggi. A questo punto si sente male e viene subito trasportato in ospedale. Il referto clinico dell’ospedale è, a dir poco eloquente: l’utilizzo dell’apparecchio avrebbe provocato profonde ed accentuate lacerazioni e perforazioni intestinali.
La cosa che lascia ancor più basiti in quest’ennesimo atto di bullismo, è che i parenti dei ragazzi che hanno commesso un gesto così vigliacco, abbiano anche difeso i loro figli. La frase che ricorreva, quasi come un ritornello d’una canzone, era la seguente :” Ma i nostri figli volevano solo divertirsi”. Peccato, viene da dire, che questo scherzo veda un ragazzo lottare tra la vita e la morte in un ospedale. Ma è proprio la concezione del divertimento che è fuorviante: oggi già a partire dai 12 anni, gli adolescenti ricorrono a questi atti di inaudita violenza, agli alcolici oppure alla droga per provare l’ebbrezza dello sballo. Gli adolescenti credono che non ci si possa divertire senza prodigarsi in azioni pericolose oppure senza affidarsi a determinate sostanze: si credono furbi, pensano di aver scoperto il mondo, si sentono degli eroi. La realtà è che gettano alle ortiche la propria vita: non fanno della loro vita un capolavoro, ma la rendono vuota.