
“Il 98% dei napoletani possiede un costume da bagno, mentre solo il restante 2% possiede una barca”.
Questa il provocatorio e veritiero slogan dei promotori di “Una Spiaggia per tutti”, il sit-in di protesta per la mancanza di spiagge libere lungo il litorale cittadino partenopeo che si è tenuto sulla spiaggetta di Mappatella Beach in Largo Diaz a Napoli.
I membri del comitato sono da tre anni impegnati in iniziative finalizzate alla fruizione pubblica dei pochi arenili cittadini, tra queste, la realizzazione di una spiaggia pubblica nel tratto che va dall’isola di Nisida al confine comunale con Pozzuoli, il tratto in oggetto, interessato da opere di bonifica e riqualificazione, costituirebbe per la sua facile accessibilità e la prevalenza di aree sabbiose un arenile adeguato a raccogliere l’affluenza dei bagnanti partenopei.
Scopo dei sit in che ogni sabato toccano diversi lidi partenopei è quello di sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di arenili pubblici da mettere a disposizione ai bagnanti che per motivi economici e/o per preferenze personali non frequentano le spiagge a pagamento o men che meno solcano le onde a bordo dei bolidi del mare.
In questo discorso ovviamente entra a pieno titolo la questione della bonifica della spiaggia di Bagnoli, un tempo meta di bagnanti e vacanzieri, oggi un’area non praticabile a causa degli sversamenti industriali che l’hanno resa un buco morto, all’interno della città.
E’un’amara e triste realtà che può e deve essere cambiata, lo sottolinea Massimo Di Dato, tra i promotori dell’iniziativa che sottolinea come al di là dei colori e degli schieramenti politici, bisognerebbe pensare al bene dei cittadini e restituire loro ciò che gli appartiene.