
Fabio Qugliarella al San Paolo (foto Repubblica)

Fuorigrotta in palpitazione per la “Partita del Sole”, il match di beneficenza andato in scena questa mattina allo stadio San Paolo di Napoli. Traffico in tilt nel quartiere più popolato della città con i suoi 76.000 abitanti. Tanti sono stati gli ospiti che hanno aderito all’iniziativa benefica allo stadio San Paolo:attori, cantanti, ex calciatori e una selezione di magistrati che hanno disputato un triangolare sull’erba dello stadio napoletano, davanti ai bambini e ai ragazzi delle scuole e delle scuole calcio di tutta la Campania.
Il padrone di casa, l‘Assessore allo Sport Ciro Borriello ha dato il via all’evento di questa mattina affermando che: “Il San Paolo deve essere sempre la casa dei napoletani.È sempre una grande emozione, ritrovarsi qui davanti a questo pubblico giovane e pieno di gioia.”
Se all’esterno del San Paolo si sono avuti disagi dovuti al traffico, all’interno c’è stato il solito calore e la solita gioia di sempre. I tifosi dagli spalti hanno dimostrato grande affetto nei confronti degli ex calciatori azzurri: Antonio Careca (protagonista della conquista del secondo scudetto) e Fabio Quagliarella.
L’ex azzurro Quagliarella, attuale attaccante della Sampdoria è stato senza dubbio uno dei protagonisti del match di questa mattina, è stato acclamato dai tanti ragazzini presenti sugli spalti e a fine partita ai microfoni ha detto: “E’ sempre bello tornare. Il San Paolo è casa mia, ora ritorno con maggiore serenità e ringrazio tutti per l’accoglienza. In questi mesi i tifosi sono stati fantastici con me. Mi auguro che sarà così pure quando sarò di scena a Fuorigrotta nel prossimo campionato.”
Del resto, i tifosi partenopei hanno totalmente cambiato atteggiamento nei confronti dell’attaccante di Castellammare di Stabia, da quando si è saputo il vero motivo per cui, nell’estate 2010 Fabio Quagliarella è stato costretto a lasciare la sua Napoli per andare dagli odiati rivali della Juventus. La condanna in primo grado del poliziotto stalker(che era suo amico) è stata la fine del suo incubo personale e gli ha restituito il sorriso e la serenità che aspettava da tempo.
Infine Fabio, alla domanda sui cori razzisti di domenica allo stadio Marassi di Genova nei confronti dei napoletani e in particolare di Lorenzo Insigne, ha affermato: “I cori razzisti? Mi danno fastidio, spesso vengo preso di mira però faccio finta di niente. Insigne? E’ un campione, domenica a Marassi gli ho detto di non reagire”.
Quello del razzismo e in particolare il razzismo territoriale, è un tema che dovrebbe essere trattato in maniera più seria dalla Lega Calcio italiana e non con multe irrisorie di 15.000 euro come quella data alla Sampdoria. Allora la domanda è: Questo è il prezzo del razzismo?