
Ammesso, e a quanto pare in questo Stato non concesso, che anche un solo processo si concluda con una equa riparazione, basterebbe a restituire alle vittime della malasanità il bene primario della salute? Quando il tuo tutto si approssima al niente, possiamo ancora chiamarla malasanità?
Si è tenuta stamattina presso la galleria di arte e bellezza “Ab Ovo” di Napoli (Via Bellini, 17) la presentazione del libro “Sangue sporco. Trasfusioni, errori e malasanità” di Giovanni Del Giaccio, giornalista e redattore del quotidiano Il Messaggero, per Giubilei Regnani.
Il libro racconta lo scandalo degli emoderivati importati senza controllo analizzando gli aspetti umani e processuali, solo quindici delle troppe storie di esistenze travolte e sconvolte da trasfusioni non controllate che hanno portato alla contrazione di patologie gravi e financo letali.
“Sangue sporco”, di incerta provenienza, causa di Epatice C ed Aids. Sono impressionanti i numeri sui quali Giovanni Del Giaccio riporta la nostra attenzione, quelli delle ignare ed impotenti vittime della Sanità pubblica, della politica ed i suoi affari degli anni ’90 ( per intenderci quella dei puff pieni di soldi ancora nelle aule di giustizia di Napoli ) e del costo esorbitante delle cure.
L’autore, intervistato da Alessandro Mazzaro de Il Mattino, spiega che l’inchiesta è nata studiando una serie di procedimenti giudiziari ma, soprattutto, dall’incontro con i malati che chiedono che se ne parli, che si sappia il dramma che vivono.
L’evento, moderato dalla responsabile del progetto dignità al malato dott. Fabiana De Felice, è stato organizzato dall’associazione “Aps San Francesco di Paola” e “Dignità al malato”, un team di professionisti uniti da un obiettivo comune: contribuire a soddisfare il desiderio di giustizia in chi ha subito gravi danni in seguito ad un caso di malasanità (numero verde 800 131 038).