
Scrosciano gli applausi per la prima di “Le Voci di Dentro” di Toni Servillo, dal 2 al 18 gennaio in scena al Teatro Bellini.
La commedia, reinterpretata dall’attore e regista Toni Servillo, è stata scritta da Eduardo De Filippo nel 1948, di getto, in pochi giorni, e fa parte della raccolta “Cantata dei giorni dispari”. A ridosso della seconda guerra mondiale, che si era appena conclusa, il drammaturgo ne evidenzia i danni morali, oltre che quelli materiali. Tramite il personaggio di Alberto Saporito, infatti, critica la mancanza di fiducia e stima reciproca, anche in una famiglia.
“Voi mò volete sapere perché siete assassini … in mezzo a voi magari ci sono pure io e non me ne accorgo … Avete sospettato l’uno dell’altro … Io vi ho accusati e voi non vi siete ribellati, lo avete ritenuto possibile. Un delitto lo avete messo fra le cose probabili di tutti i giorni; un assassinio nel bilancio familiare! La stima, don Pasqua’, la stima! … La fiducia scambievole … senza la quale si può arrivare al delitto”.
Nessuno si fida più di nessuno: Alberto accusa la famiglia Cimmaruta dell’omicidio di Aniello Amitrano, convinto di avere le prove del misfatto. Si accorge soltanto in un secondo momento di aver sognato tutto, e ritira la denuncia. I componenti della famiglia Cimmaruta, però, non esitano a sospettare dei propri consanguinei, anche quando le accuse vengono ritirate, e si recano uno alla volta da Alberto, in segreto, per convincerlo a consegnare le prove che aveva dichiarato inizialmente in suo possesso.
In fondo – ammette Alberto Saporito – è compreso anche lui fra loro, senza saperlo: infatti con quel sogno, ha inconsciamente creduto i vicini capaci di un tale crimine.
Anche il procuratore della repubblica non è convinto della confessione del protagonista e continua ad indagare sull’omicidio, pensando che abbia voluto ritirare la denuncia solo per timore.
Intanto il fratello di Alberto, Carlo Saporito, approfitta della situazione per cercare di ottenere con l’inganno la gestione del patrimonio di famiglia.
Ad un certo punto, il protagonista stesso non è convinto di aver sognato; Eduardo e anche Toni Servillo sono maestri nell’intrecciare i due piani di realtà e sogno per tutta la durata dello spettacolo, amalgamandoli al punto da confonderli, in quell’alone di paradosso che caratterizza il teatro eduardiano. “Non si può nemmeno più fare un sogno”: Eduardo lo fa dire al suo Alberto ai tempi del dopoguerra, ma suona terribilmente attuale anche quando viene pronunciata, più di 60 anni dopo, da Toni Servillo sul palcoscenico del Bellini.
Il testo originale viene rispettato, anche se variato in alcuni punti. Il sogno di Donna Rosa viene omesso, perché – spiega Toni Servillo durante un incontro con gli studenti, in una scuola di Pisa – sarebbe stato poco funzionale allo svolgimento del dramma, avrebbe “oscurato” il sogno della cameriera Rosa, interpretata magistralmente da Betti Pedrazzi, vincitrice del premio di miglior attrice non protagonista.
L’inizio e la fine della commedia sono leggermente diversi da quelli di Eduardo: a differenza della commedia originale, che inizia con la cameriera che sbadiglia, nella reinterpretazione di Toni Servillo la scena si apre con la cameriera che sta già dormendo, e quindi probabilmente sognando. Ci troviamo così già “catapultati” nella dimensione del sogno, che si ripresenta, ciclicamente, anche nella scena finale, quando Carlo Saporito si addormenta.
La scena viene ridotta all’osso, è scarna: nel primo atto ci sono solo un mobile e un tavolo; l’attenzione del pubblico viene catturata in tutto e per tutto dai personaggi.
Le Voci di Dentro è una commedia incentrata sul tema del linguaggio: ne è emblema il personaggio di zi’ Nicola, che ha deciso di non comunicare più nella forma tradizionale, ma solo con botti e girandole, non parla più, perché “la gente è sorda, e quindi lui può essere muto”. A suo modo, però, riesce ad esprimersi, e il nipote Alberto comprende tutto ciò che “dice”. Traumatizzato dal comportamento dei vicini, Alberto vorrebbe “essere come un pappagallo, che dice le cose senza sapere il perché”. In una realtà in cui si deve stare attenti ad ogni parola detta, forse zi’ Nicola ha fatto la scelta migliore, quella di trovare un linguaggio “individuale”, che può essere compreso soltanto da chi realmente vuole comprenderlo.
Le voci di dentro
di
Eduardo De Filippo
con
Chiara Baffi
Betti Pedrazzi
Marcello Romolo
Peppe Servillo
Toni Servillo
Gigio Morra
Lucia Mandarini
Vincenzo Nemolato
Marianna Robustelli
Antonello Cossia
Daghi Rondanini
Rocco Giordano
Maria Angela Robustelli
Francesco Paglino
scene
Lino Fiorito
costumi
Ortensia De Francesco
luci
Cesare Accetta
suono
Daghi Rondanini
aiuto regia
Costanza Boccardi
regia
Toni Servillo
produzione
Teatri Uniti
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Teatro di Roma
Luogo
Bellini
Date
Dal 02/01/2015 al 18/01/2015
Spettacoli
Venerdì 2 – Sabato 3 – Lunedì 5 – Giovedì 8 – Venerdì 9 –
Sabato 10 – Martedì 13 – Mercoledì 14 – Giovedì 15 –
Venerdì 16
h 21.00
Martedì 6
h 18.30
Mercoledì 7 – Sabato 17 e tutte le Domeniche
h 17.30
Biglietti
Martedì 13
I posto € 20
II posto € 15
III posto € 12
Mercoledì/Giovedì/Venerdì
I posto € 25
II posto € 20
III posto € 17
Sabato/Domenica/Lunedì 5/ Martedì 6
I posto € 30
II posto € 25
III posto € 20
Under 29
€ 16 tutte le repliche
Offerta acquistabile solo presso il botteghino del Teatro
Sono previste agevolazioni per CRAL convenzionati e Over 60
Per tutti i biglietti acquistati in prevendita, ad esclusione degli Under 29, verrà applicata una maggiorazione del 10%
per altre informazioni: http://www.teatrobellini.it/spettacoli/63/le-voci-di-dentro