

[dropcap]C[/dropcap]ontinua l’ondata di abusi e violenze nei confronti delle donne con nuovi e sconcertanti dati. Un altro caso a Firenze, dove un 36enne di nazionalità egiziana, è finito in manette con l’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della propria moglie. La vittima, una donna di 31anni marocchina, oltre a subire i tremendi abusi era anche mantenuta segregata in casa dal consorte il quale riteneva che la città fosse troppo “impura”. Esausta delle continue vessazioni, la giovane, il mese scorso, si è recata dai Carabinieri denunciando il marito e dichiarando che da più di due anni l’uomo sfogava su di lei tutte le sue rabbie e frustrazioni con continue sevizie che l’avevano portata ad essere soggiogata psicologicamente e fisicamente. L’accusato, infatti, al rientro da lavoro, ingiuriava la consorte e la costringeva a violenze fisiche continuate e finite quasi sempre in veri e propri stupri. Il 36enne, grazie anche alle testimonianze di altre donne amiche della vittima, nella giornata di ieri è stato condotto dalle forze dell’ordine nel carcere di Sollicciano, mentre la donna è stata indirizzata presso l’Associazione Artemisia. [divider]Ancora un altro caso che si addiziona agli sconcertanti dati diffusi dal vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, intervenuta alla conferenza stampa organizzata dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da). Infatti nei primi sei mesi del 2013, il crescente fenomeno della violenza nei confronti del “gentil sesso” ha procurato la morte di 65 donne ed inoltre costa ogni anno al nostro Paese 2,4 miliardi di euro. Nello specifico la Guerra ha evidenziato che a livello europeo, secondo le ultime valutazioni, il costo medio annuo pro capite per la presa in carico delle donne vittime di violenza oscilla tra i 20 e i 60 euro. Costi dovuti principalmente ai servizi sanitari, giudiziari, scolastici ed assistenziali. Servizi di fondamentale importanza affinché le vittime possano, pian piano, riprendere a vivere. D’altro canto le cifre dichiarate sono altissime e destinate a salire visto che l’orrendo fenomeno cresce di giorno in giorno. Data la crisi economica in cui ormai il Paese giace da troppo tempo ci si chiede se in futuro sarà possibile affrontare queste spese. E se non fosse possibile? Che sarà di queste donne? Ai posteri l’ardua sentenza.
Bruna Di Matteo