[dropcap]S[/dropcap]embrava un tranquillo pomeriggio partenopeo, quello di ieri 22 luglio: il solito tran tran pomeridiano del lunedì fatto di lavoratori, traffico, caldo, turisti e comitive di ragazzi che, dopo un anno di studi, si godevano le ore libere sul Lungomare Liberato. Ma all’improvviso, lo scenario è cambiato a piazza Vittoria, più precisamente dinnanzi all’entrata della Villa Comunale. Una folla di persone si apprestava ad uno “struscio”, ad una vera e propria marcia funebre per celebrare la “dipartita” della villa in questione, in memoria dello splendore passato, in memoria di un parco pubblico di inestimabile valore storico, artistico e culturale e di cui la città ne faceva vanto in tutto il mondo. Oggi, infatti, la Villa Comunale dopo anni di agonia si è spenta sotto gli occhi dei cittadini, uccisa dal degrado, dal puro sfacelo, uccisa dalle scelte “scellerate” della mal- amministrazione. Ma i napoletani sono ancora vivi e gridano a pieni polmoni l’indignazione e la voglia di riportare il “Real Passeggio” alla vita, alla sua antica e incantevole bellezza. E ad urlare la propria rabbia ai microfoni de Linkazzato.it sono stati Antonio Pariante, presidente del “Comitato Portosalvo”, il maestro Domenico Jodice, artista di fama mondiale, Paolo Santanelli, presidente dell’associazione “Chiaia per Napoli” e Giuseppe Serroni, presidente dell’associazione “Corpo di Napoli”. Una marcia funebre che ha visto la partecipazione di trenta associazioni civiche dislocate in tutta la città, che di solito affrontano problematiche differenti legate propriamente alle zone di appartenenza.[divider] Ieri invece erano tutti uniti in un solo movimento e per la medesima causa: salvare la propria identità, salvare la propria “napoletanità”, salvare la Villa Comunale appunto. Il degrado nel giardino pubblico ormai è ben evidente, non solo c’è l’onnipresente cantiere della metropolitana ed il decadimento architettonico ed artistico “di sempre” ma a perdere la dignità è anche il patrimonio arboreo storico che ormai sta morendo irrimediabilmente. In proposito, il famoso tunnel della linea 6 della metropolitana, ancora in costruzione al di sotto della villa e nato da idee “avventate” della passata e vigente amministrazione, ha letteralmente devastato il sottosuolo e le radici della vegetazione monumentale che si presenta malata e seriamente danneggiata. Una “malata terminale” dato che, secondo gli esperti, il corrente danneggiamento la porterà incontro a morte certa. Una vera e propria violazione della norme principali della legge Galasso, il decreto principe per la tutela del paesaggio. E le istituzioni? Come al solito “non concedono” spiegazioni, non consentono il diritto di conoscere le motivazioni per tutto questo disfacimento. [divider]I cittadini chiedono risposte, pretendono chiarimenti e soluzioni immediate, stanchi di troppi anni di “non fare” da parte di chi di dovere. Come è possibile che le amministrazioni comunali lascino correre? Come è possibile restare muti davanti alla perdita di un patrimonio di importanza storico-culturale inestimabile come quello della Villa Comunale? Inoltre, come denunciato da Antonio Pariante, ancor più grave è che il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, il quale sopraggiunge puntualmente a Pompei, nella sua rassegna stampa giornaliera non ha mai nemmeno accennato all’enorme perdita a cui Napoli sta assistendo. Un situazione che secondo il presidente di del “Comitato Portosalvo”: “Come napoletani ci offende”. Troppi torti si subiscono nella cosiddetta “città del sole e del mare” che a breve avrà davvero solo mare e sole da offrire, dato che il polmone verde del capoluogo è ormai estinto. Ma dopo la morte c’è la resurrezione…bisogna ancora sperare? Ai posteri l’ardua sentenza.
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Intervista al Presidente del comitato Portosalvo, Antonio Pariante
Ai microfoni de linkazzato.it, Mimmo Jodice, Paolo Santanelli (Presidente Associazione Chiaia per Napoli) e Giuseppe Serroni (Associazione Corpo di Napoli)
Intervista al Presidente del Comitato Portosalvo, Antonio Pariante, su Radio Kiss Kiss Napoli con Linkazzato.it
Bruna Di Matteo