[dropcap]V[/dropcap]i è mai capitato di dover prendere la Linea 2 della Metropolitana di Napoli (la linea Pozzuoli-Gianturco) per recarvi al Centro Storico o a Pozzuoli? Se si, allora ben sapete di cosa stiamo parlando. Sarà a causa degli ingenti tagli o dell’annullamento di alcune corse, o anche delle coincidenze (ma quante ce ne sono?!?!) con i treni regionali o interregionali, fatto sta che a qualsiasi ora del giorno la prendiate, aspetterete sempre oltre i 15 minuti. E così capita che, paradossalmente, mentre il prezzo dei biglietti UnicoCampania sale quasi una volta all’anno (siamo arrivati a quota 1 euro e 20 centesimi, per quello del comprensorio cittadino), a diminuire è solo il servizio reso al cittadino. A quanto pare, quindi, non basta viaggiare stretti come “sardine” – condizione che nella stagione estiva, in particolare, potrebbe darvi la sensazione di viaggiare in una camera a gas nella speranza che nessuno si senta male data l’assenza dell’aria climatizzata – con mezzi obsoleti e sporchi. Arrivare in orario ad un appuntamento di lavoro, ad una lezione universitaria non utilizzando l’auto sembra ormai un’impresa impossibile. Se a ciò associamo i disordini e i gravi disagi che negli ultimi mesi stanno colpendo anche la Cumana e la Circumvesuviana, ci renderemmo conto che i napoletani sono vergognosamente all’ anno zero in termini di trasporto pubblico a confronto con i maggiori capoluoghi italiani.
E di disagi se n’è parlato molto già da ottobre scorso quando l’assessore al Trasporto del Comune di Napoli, Anna Donati, definiva “suicida per i napoletani” la scelta da parte di Trenitalia di razionalizzare le reti del trasporto locale decidendo di ritirare gli investimenti previsti, a causa del debito che la Regione Campania ha accumulato nei confronti della società di trasporto. A mesi di distanza dobbiamo tristemente constatare che nulla è cambiato. Nonostante la tanto decantata volontà da parte del Comune di Napoli di impegnarsi ad invertire la tendenza, ancora oggi gli utenti vengono puntualmente danneggiati da corse “fantasma”, nulla di concreto è stato mai fatto se non quella di uscire con varie promesse sui giornali locali.
Il Racconto – Qualche giorno fa siamo saliti su un treno della Linea 2 per recarci a Gianturco, partendo dalla stazione di Piazza Leopardi (4 fermate). Questa la cronaca:
ore 14.06 – Stazione Piazza Leopardi di Fuorigrotta
ore 14.20 – Arrivo metropolitana. Vagoni affollatissimi, è quasi impossibile entrare.
ore 14.35 – Arrivati alla stazione Cavour, in treno c’è tensione, litigi tra i pendolari c’ è molto nervosissimo. L’aria è irrespirabile, non c’è più spazio disponibile. Molti hanno abbandonato l’idea di prendere la metro, nonostante l’attesa di oltre 30 minuti. I più intraprendenti invece hanno preferito litigare con chi era già in treno e non riusciva a spostasi dalle porte di entrata.
ore 14.45– Ancora in metro (il treno, si è fermato nella galleria che collega la fermata di Piazza Cavour a quella di Gianturco), nel frattempo i passeggeri si sono accalcati nei vagoni, qualcuno grida “Vergogna!”.
Ore 14.56 – Arrivo stazione Gianturco. Fine di un incubo.
Le testimonianze:
Una utente: “Sono appena arrivata a Napoli, mi sono trasferita per lavoro da Milano. Città bellissima ma vergognosa allo stesso tempo. Non mi è mai accaduta una cosa del genere, mai nella vita. E’ vero quello che dicono in giro, qui a Napoli siete disorganizzati, non funziona niente!”
Una studentessa: “Torno adesso dall’Università, faccio questo ogni giorno e ormai mi sono abituata. La mattina mi sveglio molto prima perchè so come (mal)funziona il trasporto, in particolare questa linea. E’ sbagliato subire, lo so, ma noi cittadini non possiamo fare niente se non organizzarci in modo diverso”.
Un utente: “Che schifo, Vergogna! Noi paghiamo le tasse, paghiamo il biglietto, paghiamo gli abbonamenti per avere questo servizio. Siamo abbandonati a noi stessi, questa città è invivibile”.
Cosa devono aspettarsi i napoletani dal trasporto pubblico? Una domanda da 1 milione di Dollari…
Paola Di Matteo