[dropcap]A[/dropcap]spettano da anni una casa, un alloggio in cui poter vivere dignitosamente, un luogo sicuro dove crescere i propri figli. Ad oggi però, dopo le troppe promesse dell’amministrazione, ancora un nulla di fatto. Sono le 110 famiglie – legittime assegnatarie – che vivono nelle cosiddette Vele di Scampia, da sempre quartier generale della droga e dello spaccio, che chiedono lo sblocco definitivo dei lavori per la realizzazione delle case loro destinate. Le attività nei cantieri sono ferme da mesi perché il Comune di Napoli non ha fondi per pagare le ditte. Ditte che, a loro volta, non ricevendo denaro, hanno bloccato la continuazione dei lavori. Già la settimana scorsa 80 residenti, esasperati da una situazione che si protrae da oltre 6 mesi, hanno occupato i cantieri di Viale della Resistenza chiedendo a gran voce il provvedimento che avrebbe riavviato le opere di costruzione. Gli alloggi da terminare nel cantiere della ditta Siop sono 64 mentre in un altro cantiere, quello della Brancaccio, sono previste circa 70 sistemazioni. Proteste su proteste, richieste continue da parte di chi ha diritto ad una casa, di chi è stanco di dover vivere la dura e degradante realtà delle Vele. Richieste che per troppo tempo non hanno ricevuto risposte dall’amministrazione comunale. I residenti, che attualmente vivono ancora nelle Vele, chiedono solo che venga rispettato il diritto alla casa. Stufi del silenzio, stufi di attese sterili, stufi di restare nell’ombra, ora vogliono – e pretendono – fatti concreti dalle istituzioni locali.
“Venerdì scorso abbiamo avuto un incontro con l’assessore al Patrimonio Fucito che ci ha assicurato che martedì 25 giugno i lavori sarebbero ripresi perché la situazione si stava sbloccando – ha detto ai nostri microfoni Omero Benfenati, portavoce del Comitato Vele -. Ad oggi peró i cantieri sono ancora fermi nonostante l’impegno preso. Se le cose non cambiano andremo avanti ad oltranza con proteste e manifestazioni. Basta promesse, ora i fatti”.
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Intervista al portavoce del Comitato Vele, Omero Benfenati
Paola Di Matteo