[dropcap]L[/dropcap]’ usura, una piaga che continua a devastare purtroppo il nostro Paese. Ma cosa accade se l’usuraio punta gli immigrati ed è anche un uomo di legge?
Usura, esercizio abusivo di attività finanziaria e violazione della legge sull’immigrazione per avere tratto profitto dalla posizione di illegalità di stranieri sul suolo italiano. Per i citati reati un ex agente di polizia, pensionato da poco più di anno, è stato condannato questa mattina dal gup Silvia Carpanini alla pena di tre anni e quattro mesi di reclusione. Il pm Massimo Terrile aveva chiesto una condanna a due anni e 8 mesi. La difesa, sostenuta dall’avvocato Giastefano Torrigino, ha già annunciato ricorso in appello.
In base alle indagini effettuate della Guardia di Finanza, l’agente di polizia, sfruttando la sua conoscenza delle normative e la posizione di forza ed in qualche misura di “garanzia” che la divisa gli conferiva, avrebbe dato in prestito denaro a immigrati quasi sempre senza documenti di soggiorno e lavoro, bisognosi di soldi per iniziare una nuova vita nei vicoli genovesi. Non sono stati accertati molti episodi e mai per cifre esorbitanti: in totale sono sette i casi che vengono contestati, commessi tra il 2010 e buona parte del 2011. Il prestito più elevato ammonta alla cifra di quindicimila euro. La somma, secondo quanto accertato dagli inquirenti tramite un complesso lavoro di pedinamento e intercettazione telefonica, sarebbe stata consegnata ad un immigrato proveniente dallo Sri Lanka.
All’uomo era stato richiesto un interesse pari a mille euro al mese, fino a che non avesse trovato i soldi per restituire la somma iniziale. In conclusione gli inquirenti hanno accertato che il prestito aveva fornito all’ex agente un fruttato di quattordicimila euro. Sempre alla stessa persona aveva dato altri cinquemila euro: in questo caso avrebbe dovuto rendere 500 euro al mese. Ne restituì seimila in totale. Oltre a questi, i finanzieri hanno annotato cinque episodi simili ma con cifre minori.
Vincenzo Nigri