
In un’intervista andata in onda domenica sulla rete Fox News, il Presidente USA Donald Trump si scatena contro l’ammiraglio in pensione William McRaven, mente dell’uccisione dello sceicco del terrore, al tempo leader di al Qaeda.
Wallace, giornalista e conduttore che ha intervistato il Presidente Trump, risaltava il ruolo avuto dall’ammiraglio McRaven, capo delle operazioni speciali, sotto la Presidenza Obama. La determinazione dell’ammiraglio condusse alla caduta di Saddam Hussein e di Osama bin Laden.
Oggi l’ex ammiraglio McRaven dice che la presidenza Trump è la più grande minaccia di sempre per la democrazia americana.
Il Presidente Trump è scettico sulla tempestività dell’intervento dell’ex ammiraglio, asserendo che si sarebbe potuto intervenire con molto anticipo per prendere Osama bin Laden, parecchio prima. Viveva in Pakistan e tutti sapevano che si trovava in quel posto.
McRaven dalla Cnn, risponde e controbatte, dicendo di non avere appartenenze politiche ma, di ammirare l’ex Presidente Barack Obama ed il presidente George W. Bush, i quali a suo dire hanno assunto la dignità di istituzione e l’hanno utilizzata per unire la nostra nazione in epoche di grandi sfide.
McRaven ritiene da tempo che l’attacco del Presidente Trump a danno dei media è la più grande minaccia per la democrazia americana cui si sia mai assistito, in quanto minare il diritto delle persone ad essere informati da una stampa libera e più in generale minare il loro diritto di potersi esprimere liberamente.
L’ex Ammiraglio rincara la dose e afferma ancora che Trump ha messo in imbarazzo ed ha umiliato tutti gli americani sul palcoscenico mondiale e, peggio ancora, ha spaccato la nostra nazione in due metà, dividendo gli americani con la sua politica.
Questo scontro potrebbe segnare la fine dell’idillio tra il presidente Trump ed i militari.
McRaven termina l’intervista con un’affermazione: «Considererei addirittura un onore la revoca dei miei permessi di sicurezza, così potrei aggiungere il mio nome all’elenco di uomini e di donne che si sono schierati contro la sua presidenza».