Situazione universitaria: tagli alle borse di studio e stop alle università a numero chiuso. Sono queste le due ragioni che spingono i giovani a far sentire la propria voce, da un lato contro il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 2014, n.85 che taglia ulteriormente i posti e anticipa i test ad aprile (art.9), dall’altro per far valere e rispettare la Legge Regionale “Norme sul diritto degli studi universitari”, del 3 settembre 2002, n.21. [divider]“Miurati fuori” è stato lo slogan dei giovani in protesta lo scorso venerdì 7 marzo nelle città di Roma, Pisa, Milano. Ma sono tante altre le città in movimento (Salerno, Siena, Napoli, Ferrara e tante altre ancora), che attraverso manifestazioni, flash mob, assemblee hanno raccolto firme contro il sopra citato decreto del Miur. Basti pensare che le date per i test d’ingresso per talune facoltà sono stati anticipati di svariati mesi immotivatamente. Di seguito ne riportiamo alcune: Medicina e Chirurgia 8 aprile 2014; Veterinaria 9 aprile 2014; Architettura 10 aprile 2014; Medicina e Chirurgia in lingua inglese 29 aprile 2014; Professioni Sanitarie: 3 settembre 2014. [divider]Dall’altra parte, invece, c’è la rabbia e la frustrazione per le tasse, circa 140 euro, che annualmente lo studente versa alla Regione (in questo caso specifico ci riferiamo alla Campania), ma che non sono utilizzate per le borse di studio, bensì per risolvere problemi riguardanti anche altri settori. Dei 24 milioni che la cassa della Regione Campania avrebbe dovuto destinare a tal fine, infatti, sono stati dichiarati al Ministero dell’Istruzione solo 10.3 milioni. I restanti 13.6 sarebbero stati erogati dalla Regione per risolvere altre imminenti problematiche sul territorio riguardanti anche trasporti e sanità, privando dunque gli studenti della ricompensa che per legge spetterebbe loro.Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui