
L’aria dolce di giugno ha fatto da cornice all’XI edizione di UNInCANTO, il festival nazionale dei cori universitari, organizzato dall’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, che si è tenuto il 7 e 8 giugno 2025 ad Urbino. Due giornate di armonie, gioia e passione che hanno trasformato la città in un grande palcoscenico collettivo, animato da studenti e musicisti provenienti da tutta Italia.
Nove i cori che hanno partecipato all’evento: il Coro dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” in coppia con il Coro “Gilberto Pressacco” dell’Università degli Studi di Udine, il Coro Universitario di Firenze, il Coro Januenses Academici Cantores dell’Università di Genova, il Chorus Insubriae dell’Università degli Studi dell’Insubria, il Corollario dell’Università di Padova, il Coro “Ildebrando Pizzetti” dell’Università di Parma, il Coro del Collegio Cairoli dell’Università degli Studi di Pavia, e, com’è ovvio, il Coro 1506 dell’Università di Urbino, organizzatrice della kermesse canora.


La Feluca d’Oro 2025 assegnata ai cori uniti dell’Università Vanvitelli e dell’Università di Udine
Il momento più atteso, come da tradizione, è stato la sfida per la Feluca d’Oro, simbolo di una goliardia elegante e corale. Il mitico berretto a una punta, emblema della più ironica tradizione accademica, ha sfilato tra le voci dei cori in gara nella serata di sabato 7 giugno. E proprio in quella cornice carica di entusiasmo, emozione e qualche nota fuori spartito, è arrivato il verdetto tanto atteso: la Feluca d’oro 2025 se l’è aggiudicata l’insolita coppia composta dal Coro dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e dal Coro “Gilberto Pressacco” dell’Università degli Studi di Udine.


Un abbinamento inedito e sorprendente che ha divertito il pubblico e conquistato la giuria con un’esibizione ironica, scenica e, soprattutto, perfettamente sintonizzata sul vero spirito di UNInCANTO: condivisione, creatività e una spruzzata di sana follia studentesca. Un successo corale, in tutti i sensi, colto dalla visionaria originalità dei rispettivi maestri Carlo Forni e Fabio Alessi. E ora, il berretto dorato ha due nuove teste su cui posare… ma siamo certi che non starà fermo a lungo.
Il mondo canta in molte lingue
Il tema dell’evento di quest’anno – Il mondo canta, nasce dal desiderio di dare una forma linguistica alla musica espressa da UNInCANTO. I cori partecipanti sono stati invitati a presentare repertori che esprimessero non solo musicalità, ma anche lingue diverse, lontane per sonorità, struttura e cultura. Dallo spagnolo al portoghese, ma anche lingue più lontane come lo swahili e altre lingue africane, dalla penisola scandinava al Sudamerica, fino a brani composti attraverso lingue inventate. Tutto questo con l’intento di creare una sorta di babele musicale che non generasse confusione, ma armonia ed emozioni: un mosaico di suoni, idiomi, e ritmi capaci di convivere in un unico evento e di mostrare, in un momento storico in cui le culture sembrano allontanarsi o contrapporsi, come la diversità possa diventare ricchezza e la distanza comunione.

Concerti itineranti e più di 300 coristi
Dalla tradizione alle reinterpretazioni più moderne, ogni coro ha portato sul palco la propria identità, dimostrando che l’universo universitario è ancora capace di far vibrare i cuori non solo con i voti, ma anche con le voci.
Attraverso concerti itineranti più di 300 coristi hanno invaso le piazze ed i vicoli del centro storico di Urbino, patrimonio dell’Unesco, trasformando il Festival in qualcosa di più di un concerto: un’esperienza collettiva di bellezza, armonia e umanità.
Grazie Urbino e arrivederci alla XII edizione.