
Un processo in giacca e cravatta… che fine hanno fatto le t-shirt?
10 aprile 2018: Mark Zuckerberg,il giovane creatore di Facebook, si presenta dinnanzi a ben 44 senatori in un’uniforme piuttosto insolita rispetto al suo stile… sarà forse guarito dalla t-shirt mania così come dalla sindrome di Peter Pan? Mark è stato sottoposto ad un processo che è durato più di 5 ore nelle quali ha dovuto rispondere alle domande che ciascun senatore gli ha posto. Le risposte sono state alquanto sorprendenti: Mark si è preso l’intera responsabilità dell’accaduto. Ma vediamo nello specifico cosa è successo. A metà del 2016, a San Antonio, è nato Progetto Alamo. Era guidato da Brad Parscale, braccio destro di Donald Trump sui social, a capo della campagna elettorale e la raccolta fondi su Facebook e altri social. Gli elettori venivano individuati e bombardati di messaggi personalizzati grazie al data base della compagnia inglese Cambridge Analytica. E in quegli uffici c’erano anche gli analisti di Facebook. Sul social network erano stati investiti 94 milioni di dollari in spazi pubblicitari. Ma dentro Facebook non avessero capito che qualcosa non andava avendo là i propri uomini. I toni dei senatori erano ostili nei confronti di Mark, nonostante la sua colpevolezza non fosse neanche certa, se così fosse stato infatti, Mark sarebbe stato sottoposto ad un vero e proprio processo, evento che però ancora non si è verificato e che, probabilmente, non si verificherà.