[dropcap]E’[/dropcap] arrivato il giorno decisivo per capire se ci sarà un governo Bersani. Si stanno svolgendo le ultime consultazioni prima di andare al Quirinale per riferire a Giorgio Napolitano l’esito degli incontri. Per il momento c’è stato un netto no del Movimento Cinque Stelle e un’ alternanza di aperture da parte del Popolo della Libertà.
Silvio Berlusconi, nelle ultime ore, ha ribadito che una qualsiasi ipotesi di collaborazione con il cCntrosinistra potrà avere luogo solo attraverso la nomina di un Presidente della Repubblica moderato. Il leader del Pdl, oltre che nominarsi ovviamente, ha proposto anche il fedele Gianni Letta per la massima carica dello Stato. Beppe Grillo si è già espresso largamente su una possibile fiducia al partito di Bersani, definendo sia il leader Pd che altri esponenti politici dei veri e propri “Puttanieri”.
Ma è Sel ad esprimersi in favore del Pd dichiarando: “Non siamo disponibili a nessun governissimo con il Pdl”. Quindi nessuna intenzione a supportare un governissimo, così come traspare dalle dichiarazioni di Gennaro Migliore:
La disponibilità offerta è stata impedita da un atteggiamento quasi provocatorio da parte del Pdl e di Berlusconi. Il presidente della Repubblica non è in nessun caso materia di discussione contrattuale. Dovrà essere una figura di garanzia e qualsiasi profferta di scambio su questo terreno è stata giustamente rifiutata. Il rifiuto strumentale del M5S che nella diretta streaming abbiamo visto disponibile su ogni singolo punto avanzato da Bersani. Ma se si è disponibili su ogni punto ma non a far partire questa ipotesi di governo, allora vuol dire che si vuole fermare il cambiamento.
Vincenzo Nigri