[dropcap]P[/dropcap]ugno di ferro per il razzismo negli stadi: sono arrivate le nuove norme anti-discriminazione approvate dal comitato esecutivo della Uefa, riunitosi a Londra. La prima “punizione” riguarda la chiusura parziale dello stadio, seguirà poi quella totale. Ed inoltre una squalifica minima di dieci turni a giocatori o dirigenti colpevoli di razzismo. Le nuove norme entreranno in vigore dal 1 giugno 2013, tra una settimana, e saranno valide per tutte le gare organizzate dalla Uefa. Ma già da domani, l’esecutivo proporrà che tutti i paesi adottino lo stesso regolamento per i campionati nazionali. Il presidente della Figc Abete ha dichiarato, inoltre, che il codice di giustizia sportiva italiano riceverà queste regole. Nello specifico, le suddette sanzioni disciplinari saranno più severe, infatti sono state ideate per combattere in modo efficiente ogni comportamento razzista durante le partite, in linea con la politica Uefa di tolleranza zero emersa anche attraverso la risoluzione adottata dal Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico il 27 marzo 2013 a Sofia.[divider] I nuovi regolamenti disciplinari prevedono, in caso di razzismo da parte degli spettatori la chiusura parziale dello stadio alla prima offesa e la chiusura totale alla seconda oltre ad una multa da 50mila euro. Nei confronti dei giocatori e dei dirigenti sarà prevista una squalifica minima di dieci turni. Tra le altre misure che saranno attuate, compaiono la squalifica minima per ingiurie agli ufficiali di gara che è passata da due a tre turni e quella per l’aggressione agli stessi che è invece passata da dieci a 15 turni. Inoltre, agli organi disciplinari Uefa è stata accordata ulteriore dominio, in modo da permettere di agire liberamente nel momento in cui una federazione affiliata alla Uefa non punisca o punisca in modo superficiale, i comportamenti che danneggino l’essenza stessa del calcio e dello sport, con particolare riferimento alle tratte, alla corruzione ed al doping. Finalmente sarà fatta giustizia per episodi tanto vergognosi e frutto dell’ignoranza. Finalmente lo sport, ritornerà alle origini.
Bruna Di Matteo