
Quella che vedete, è la lunga fila che si presentava stamattina al Centro Direzionale di Napoli, per poter accedere in Tribunale.
E’ facile riconoscere per gli abituali frequentatori del Tribunale, che la fila più lunga è quella di sinistra ossia, quella riservata agli avvocati. La stessa che un tempo, era praticamente “deserta” in quanto, bastava mostrare il proprio tesserino ed entrare agevolmente, senza nessun tipo di controllo.
Oggi le cose sembrano cambiate ma chiediamolo, a chi vive quotidianamente il Palazzo di Giustizia, a chi può raccontarci com’era la situazione prima dei tragici avvenimenti di Milano.
Poniamo alcune domande all’Avv. Alessandro Amato del Foro di Napoli.
Avv. Amato, innanzitutto il primo pensiero va alle vittime del Tribunale di Milano:
La tragedia che si è consumata il 9 aprile scorso a Milano, oltre ad avermi lasciato completamente attonito, ha ingenerato in me, come credo in tutti i miei colleghi, un profondo senso di impotenza. Non riesco infatti a concepire come sia stato possibile che nelle Aule deputate a fare Giustizia si sia potuto compiere l’atto più ingiusto che esista, ovvero la barbara uccisione di esseri umani. Mi conceda dunque innanzitutto di esprimere il mio sincero cordoglio per le vittime della strage del Tribunale di Milano e di fare un pubblico plauso alla decisione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli di chiedere ai Capi degli Uffici Giudiziari la sospensione di tutte le attività dalle 11 alle 11,30 del giorno seguente ai drammatici eventi in segno di partecipazione e di cordoglio.
Secondo Lei cos’è che non ha funzionato quel giorno?
La risposta a questa domanda mi pare tristemente semplice: tutto.
Ritengo che quando si riesce ad introdurre un’arma da fuoco in un Tribunale non si possa parlare di “falle” nel sistema di sicurezza, ma di assoluto fallimento del sistema tout court.
Ha notato delle differenze nei controlli ai varchi? Dalle nostre immagini ,le interminabili file, sembrano parlar da sole.
Proprio stamattina mi sono recato in Tribunale e posso confermarvi quanto fotografato e pubblicato anche in rete, che si riferisce a quanto avvenuto davanti l’ingresso principale del Palazzo di Giustizia di Napoli, ovvero quello dedicato anche all’accesso del pubblico.
La cosa che mi ha particolarmente colpito è stata, però, la fila che si è creata anche davanti uno degli ingressi secondari del Tribunale, posto di fronte alla Procura della Repubblica, dedicato esclusivamente all’accesso degli Avvocati.
Fino a stamattina bastava semplicemente esibire il tesserino alle Forze dell’Ordine sistemate all’ingresso per accedere, borsa o no alla mano.
Stamattina, invece, sembrava di essere all’aeroporto.
Sarò sincero con lei e le dirò una cosa forse impopolare tra i miei colleghi: da un lato ho condiviso questi controlli, perché ho sempre ritenuto quantomeno incoerente che le borse da lavoro degli avvocati siano immuni da qualsiasi controllo al metal detector.
La cosa che mi ha lasciato sconcertato, però, è stata la tempistica. Come al solito, in Italia, deve scapparci il morto prima che si ponga rimedio ad un problema.
Purtroppo è proprio così. Quali valide soluzioni potrebbero essere adottate per rendere il tutto più sicuro ed agevole?
Credo che la sicurezza e l’incolumità delle persone vengano prima di tutto, ma allo stesso tempo non si può pretendere che un avvocato, che magari ha un’udienza alle 9, debba presentarsi alle 8 del mattino davanti al Tribunale per non rischiare di comparire in ritardo davanti al Giudice e magari risultare assente, con gravi conseguenze soprattutto per il cittadino assistito.
Proprio a questo riguardo, mi conceda di segnalare una notizia di pochi minuti fa: il Presidente del Tribunale di Napoli ,Dott. Ferrara, all’esito di un incontro avvenuto con il Presidente del COA di Napoli, Avv. Zanchini, e con il Consigliere Avv. Arturo Frojo, ha sollecitato tutti i Magistrati del settore Civile a non emettere provvedimenti, in assenza di tutte le parti, prima delle 11,30.
Per rispondere alla sua domanda, sono persuaso che, come in ogni settore, il buon senso dovrebbe suggerire la soluzione. Concorso con i controlli per tutti al metal detector, ma allo stesso tempo auspico il potenziamento del numero di varchi così da ridurre il più possibile i tempi di attesa per gli addetti ai lavori. Personalmente sarei disposto a sacrificarmi attendendo qualche minuto in più per accedere in Tribunale, se questo servisse davvero ad aumentare la sicurezza di tutti, compreso il sottoscritto.