[dropcap]T[/dropcap]ragedia nelle aule del Tribunale di Avellino: questa mattina, Raffaele Pellecchia, pregiudicato di 55 anni, è morto improvvisamente sotto gli occhi increduli di agenti, giudici ed avvocati durante l’udienza per evasione dagli arresti domiciliari. L’uomo, che aveva subito un trapianto di cuore 7 anni fa, si trovava ai domiciliari per scontare una condanna per furto. Lo scorso agosto, per recarsi in pizzeria, il detenuto ha violato gli obblighi di custodia cautelare allontanandosi dalla sua abitazione, costringendo gli agenti della polizia penitenziaria a trasferirlo presso il carcere di Bellizzi. Stamane, Pellecchia si è accasciato repentinamente sulla sedia ed è cascato sul pavimento della camera di sicurezza, nella quale si trovava, e non ha più aperto gli occhi nonostante le tempestive operazioni di rianimazione da parte dei soccorsi. Le cause del decesso sono ancora da stabilire ma probabilmente a stroncarlo è stato un arresto cardiocircolatorio, secondo quanto asserito dal segretario del Sappe, Donato Capace, il quale ha dichiarato in proposito: “La notizia della morte del detenuto intristisce tutti specie coloro che il carcere lo vivono quotidianamente nella prima linea delle sezioni detentive, come le donne e gli uomini della polizia penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato per l’esasperante sovraffollamento”. Ancora sotto shock e con l’amaro in bocca, dunque, giudici, avvocati ed agenti attendono la conferma delle cause del decesso.
Bruna Di Matteo