


Si parla di “forma mentis”, di conservatorismo e talvolta di ignoranza, sta di fatto che le discriminazioni nei confronti di chi ama un uomo o una donna del proprio sesso sono, da sempre, presenti. Lo scorso 26 gennaio 2013 in un articolo de l’Unità si parlava di un sondaggio del 2010 con cui è stato stimato che il +74% dei cittadini considerava l’omosessualità “immorale e paragonabile a una malattia mentale”. Poche le differenze con l’attuale opinione, visto e considerato che lo scorso 17 gennaio 2014 il presidente Putin, come riportato da L’Huffington Post, ha dichiarato: «Il sesso gay non è un crimine in Russia, quindi i gay possono sentirsi al sicuro, stare calmi, ma per cortesia devono lasciare in pace i bambini». [divider]Attraverso il Festival se ne torna a parlare con l’ausilio di telecamere e attori; se ne continua a discutere per sensibilizzare e far comprendere che gay, lesbiche, transessuali o bisessuali sono prima di tutto persone, aventi gli stessi diritti e doveri degli altri: dunque se proprio non si riesce ad amarli e stimarli, bisogna rispettarli e tollerarli.
