Il Presidente della Repubblica lo scorso 1 novembre ha detto si alla chiamata a testimoniare da parte della Corte d’Assise di Palermo, specificando di voler aiutare le indagini sulle presunte trattative Stato-Mafia degli anni ’90, precisando di farlo «ove ne fosse in grado».
Il presidente Giorgio Napolitano verrà ascoltato – al Quirinale – sui colloqui tra l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino e l’ex consigliere giuridico del Quirinale, Loris D’Ambrosio, poi deceduto a seguito di un infarto. Ha infatti lasciato intuire che la sua deposizione potrebbe riguardare ciò che conosce sulla lettera del 18 giugno 2012 di Loris D’Ambrosio in cui tra le altre cose affermava: « ..come sanno anche tutte le autorità giudiziarie a qualsiasi titolo coinvolte nella gestione e nel coordinamento dei vari procedimenti sulle stragi di mafia del 1992 e 1993, non ho mai esercitato pressioni o ingerenze che, anche minimamente potessero tendere a favorire il senatore Mancino o qualsiasi altro rappresentante dello Stato comunque implicato nei processi di Palermo, Caltanissetta e Firenze. (…)»e sottolineava «il timore di essere stato considerato un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi».
Rossella Pardi