[dropcap]L[/dropcap]o Stadio San Paolo è nato nel 1959. L’arena partenopea, il cuore della Napoli sportiva, il luogo dove ha messo piede il più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, per la maggior parte dei tifosi rappresenta una seconda casa. Assistere ad una partita del Napoli è un’esperienza unica, il tifo napoletano è tra i più (se non proprio il più) calorosi e appassionati d’Italia. Ogni domenica la squadra partenopea è avvolta dalla passione e dall’ entusiasmo di un pubblico che non ha pari: 60mila cuori che si stringono intorno ad un unico amore “Il Napoli”. Purtroppo questa passione non viene ricambiata perché il San Paolo è nel degrado più totale.
Il complesso sportivo ha una struttura vecchia, revisionata nel lontano 1990 in occasione dei Mondiali di Calcio Italiani, e tale è rimasta. Difatti, quando si entra al San Paolo sembra di esser tornati indietro negli anni ma non per i meriti conseguiti dalla società partenopea che hanno fatto riaffiorare i ricordi dei nostalgici tempi dello scudetto, bensì perché la struttura è fatiscente. I servizi igienici sono poco raccomandabili agli uomini, figuriamoci alle donne. I posti a sedere sono sporchi, rotti o addirittura mancanti di seduta, cose certamente attribuibili all’inciviltà di pochi “tifosi” ma mai ripristinati. Inoltre bastano poche gocce d’acqua a mettere in pericolo l’incolumità dei tifosi, vedi il muro di cinta crollato lo scorso novembre.
Causa di questo degrado è certamente attribuibile al conflitto di interessi che si è venuto a creare tra la società, nella persona di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ed il Comune partenopeo capitanato da Luigi De Magistris. E’ proprio di quest’ultimo la promessa di ristrutturazione dello stadio o la costruzione di uno “ex novo”, progetto, per altro, abbandonato per problematiche di sicurezza, in quanto il luogo scelto per la costruzione del nuovo stadio sarebbe dovuto essere Ponticelli, zona alle falde del Vesuvio e considerata a rischio.
Il sindaco ha dichiarato, durante la campagna elettorale, che entro la fine del suo mandato, avrebbe mantenuto la promessa. Ma il tempo passa inesorabilmente e da allora nulla è cambiato. Quella dichiarazione resta ancora una promessa.
Cari Sindaco e Presidente, vogliamo premiare i tifosi che, nonostante i vostri dissidi, continuano a seguire la squadra che, per loro, continua ad essere motivo di orgoglio?
Claudio D’Addio