[dropcap]S[/dropcap]tamattina il risveglio degli Italiani è stato sconvolto da una terribile tragedia spagnola: un’ apocalisse, una strage che ha causato almeno 77 morti e 140 feriti. Si tratta di un disastroso deragliamento avvenuto a Santiago de Compostela, ieri sera intorno alle 20:42. Subito si è pensato ad un nuovo attentato facendo riaffiorare alla memoria i terrificanti attentati di Madrid dell’11 marzo 2004 in cui persero la vita 191 persone, subito è ritornata quella paura collettiva, quel terrore che non permette di vivere la quotidianità e che troppe volte i cittadini europei e del mondo hanno dovuto affrontare. In proposito, come già affermato anche dal governo, nessuno sembra protendere per l’ipotesi terroristica che, almeno per il momento, è stata scartata. Il disastro è stato frutto di un drammatico incidente che ha lasciato senza parole ed in un barato di tristezza il mondo intero. Il treno, un modello Alvia in grado di viaggiare sia sui binari dell’alta velocità che su quelli normali, trasportava 218 passeggeri e si dirigeva da Madrid verso Ferrol. Secondo quanto riferito dai sopravvissuti, all’improvviso si è sentito un boato seguito da un silenzio surreale e agghiacciante. Poi fumo, morti, fuoco e al di la di esso l’inferno: quattro vagoni impilati uno dentro l’altro, come una fisarmonica. Una quinta carrozza “volata” a metri di distanza mentre una delle ultime giaceva in posizione perfettamente verticale. Da quanto emerso dalle prime ricostruzioni, il deragliamento sarebbe stato causato dall’alta velocità: nel punto in cui è crollato, in piena curva, il treno sosteneva i 220 km orari.[divider] L’ipotesi è ancora da accertare, secondo la compagnia ferroviaria Renfe. Intanto è stata aperta un’indagine che accerterà la reale velocità solo dopo aver analizzato la scatola nera. Ma le parole dei superstiti sono state ben chiare, come raccontato da Ricardo Montesco, un viaggiatore sopravvissuto ed ancora sottoshock: “Il treno andava molto veloce e alla curva ha cominciato a girarsi, mentre i vagoni sono finiti una sopra l’altro. Un sacco di gente è finita schiacciata sul fondo, il mio vagone stava bruciando. Ho visto molti cadaveri”. Stesse espressioni riferite anche da un altro superstite: “In nessun momento ho pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha imboccato la curva ho avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce e poi c’è stato il deragliamento”. Probabilmente molti dei passeggeri erano diretti alla festa di San Giacomo, il santo patrono della città galiziana. Infatti secondo la tradizione Santiago de Compostela si trova proprio a metà del tradizionale “Cammino”, ovvero il famoso pellegrinaggio che si tramanda fin dal Medioevo. Tutto cancellato, tutto interrotto, tutto calpestato da questa immane tragedia. Non resta che unirsi nel cordoglio, nella speranza che ci siano più sopravvissuti possibili e soprattutto in attesa di capire cosa sia realmente accaduto sul quel treno. Un ennesimo giorno “di sangue”, una nuova ferita che, al pari delle altre, sarà impossibile guarire.
Bruna Di Matteo