[dropcap]D[/dropcap]opo i tremendi episodi degli ultimi anni, cui fa capo la sciagura di San Giuliano di Puglia dove persero la vita 27 bambini, oggi la vita degli studenti italiani è ancora in pericolo. Infatti più di 400 scuole amministrate dalle Province su un totale di 5.179 sono a rischio, in vista del nuovo anno scolastico, per problemi di sicurezza: lo ha dichiarato il presidente dell’Upi Antonio Saitta mostrando la documentazione sulla scuola. Le preoccupanti parole di Saitta hanno denunciato l’incapacità di effettuare opere di manutenzione da parte delle Province nonostante i solleciti delle Procure che esigono controlli entro l’estate in previsione del nuovo anno scolastico. Ha aggiunto poi il presidente dell’Upi : “I presidenti delle Province non sono disposti a prendersi avvisi di garanzia. Per non parlare dei presidi delle scuole e dei funzionari dei nostri enti che stanno ricevendo ammende amministrative perché il governo non ci da’ le risorse necessarie, soprattutto quando queste risorse sono in nostro possesso ma non possiamo utilizzarle per i vincoli del patto di stabilità. Quindi il governo ci dica con chiarezza se questi lavori possono cominciare o no entro l’estate”.[divider] Saitta ha concluso dichiarando di essere pronto a girare tutti i solleciti di pagamento e le proteste dei genitori a tutti i ministri a partire da Maria Chiara Carrossa, ministro dell’Istruzione. I toni sono decisamente caldi ed arrabbiati di fronte ad una situazione estremamente grave e vergognosa. Qui si gioca con la vita dei ragazzi,in primis, ma anche con la loro istruzione. E nel frattempo il governo tace, senza nemmeno preoccuparsi di fornire le risorse necessarie affinché i giovani vadano a scuola in piena sicurezza e senza rischiare di non far più ritorno a casa. La solita storia, in Italia crolla una scuola e se ci “scappa il morto” scattano tutte le misure ed i controlli necessari: ma è solo un’illusione, perché dopo poco i rischi tornano e gli istituti ritornano nei disagi di sempre, se non peggio. Se durante il prossimo anno scolastico crollerà una scuola, le colpe di chi saranno?
Bruna Di Matteo